Italiano nel post partita di Padova-Modena:
Questo gol ha una dedica speciale?
«Alla mia famiglia e ai miei due figli, Christian e Riccardo. Finora erano venuti a vedermi, ma non avevo giocato e a casa erano un po’ tristi. Ora saranno felici, che bello».
Torniamo alla sfida col Modena, che partita è stata?
«Abbiamo vinto giocando per 60 minuti in inferiorità numerica. Questa è la dimostrazione della forza del gruppo. I gialloblù sono stati pericolosi solo con Bernacci. Normale che si soffrisse sul possesso palla, ma siamo stati bravi a colpire nel momento giusto».
L’arbitraggio?
«Ha sbagliato in diverse situazioni. Fortuna che è andata bene. Alla fine ha scherzato anche lui dicendo che l’espulsione ci ha portato fortuna».
Lei finalmente titolare, se l’aspettava?
«Ci speravo, ma il mister non svela la formazione fino a poche ore dal match».
Si, ma quanto sudare, vero?
«Io non ho firmato un contratto che mi garantisse la maglia da titolare e che nessuno me la potesse togliere. Sono sempre stato abituato a mettere in difficoltà l’allenatore. Siamo in tanti, c’è abbondanza in ogni reparto».
Dove arriverà il Padova?
«Siamo primi, ma ancora non al top. Abbiamo ampi margini di miglioramento. Il gruppo è contento dei punti che ha conquistato, ma la strada è lunga. Il vero Padova si vedrà tra qualche mese».
Al suo gol l’Euganeo è esploso, quasi una liberazione?
«Quando la palla è entrata in rete non ho più capito niente. Avevo un urlo stretto in gola ed è stata una felicità immensa. Gli attaccanti vivono per il gol, ma anche i centrocampisti e i difensori godono a mettere la palla in rete. Sentire urlare il mio nome è stata un’emozione indescrivibile».
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