Le parole di Gleraen e Ardemagni a PadovaGoal. Faisca: “Voglio vincere e segnare”

Matteo Ardemagni è intervenuto questa sera negli studi di Telecittà durante la puntata di Padova Goal. Diversi gli argomenti toccati in trasmissione:
“Fra dicembre e gennaio sono successe tante cose – ha ammesso il centravanti biancoscudato – a un certo punto era tutto fatto col Lecce, avrei avuto un contratto quadriennale e il mio procuratore mi aveva confermato che l’accordo era stato raggiunto. Poi Corvia rifiutò il trasferimento a Bergamo e saltò tutto. A distanza di qualche settimana emerse la possibilità di andare al Padova. Ebbi qualche pensiero dovuto al fatto che avevo la certezza che a Cittadella l’avrebbero presa male, ma per la mia carriera il Padova era una grande opportunità e sono contento di aver fatto quella scelta. Sono consapevole purtroppo che in questo periodo il gol fatica ad arrivare, all’inizio era colpa della lunga inattività, a Calori sinceramente non mi sentirei di imputare nulla, con lui il rapporto è stato sempre buono, da allenatore a giocatore. Dal Canto, però, ha qualcosa di speciale, forse ha il vantaggio di aver abbandonato da poco la carriera di calciatore, per questo ci capisce molto bene. La settimana prima della partita del Vicenza ci fu un colloquio molto fitto fra di noi, lui mi aveva fatto notare delle cose, ma poi mi schierò ancora titolare. Lo ringrazio, perché mi ha sempre difeso e questo per me è davvero molto importante. Da un lato mi critica, mi stimola e mi pungola, dall’altro continua ad avere fiducia in me e continua ad impiegarmi titolare. Sarebbe bello ripagarlo segnando finalmente con continuità da qui a fine anno. I playoff? Quando ne abbiamo parlato siamo crollati, adesso facciamo questi due punti che mancano alla salvezza e poi vediamo cosa salta fuori. Li ho già fatti l’anno scorso, ci penso spesso, magari quest’anno è la volta buona…” .


E’ intervenuto telefonicamente anche Vasco Faisca. Per la prima volta il difensore portoghese tornerà all’Euganeo da avversario:
“Quest’anno ho già segnato due gol di testa – sorride – il fatto è che rispetto a Padova l’allenatore mi chiede di salire di più sui calci d’angolo. A Padova avevamo giocatori più forti sulle palle alte e io cercavo meno il gol di testa sui corner. Saluterò volentieri tutti, soprattutto Cesar con cui ho condiviso gioie e dolori. Voglio vincere e magari segnare, anche se al Padova vorrò sempre bene. Siamo in una bruttissima situazione, ci mancano quei punti di penalizzazione che a quest’ora ci farebbero competere per i playoff, sarebbe tutta un’altra storia”.
Una battuta anche per Matteo Ardemagni: “Lo marcherò e spero che non torni al gol proprio contro di noi. L’anno scorso lui era al Cittadella, io ero al Padova, furono due partite molto complicate per noi, sia all’andata che al ritorno”.


Ezio Glerean, l’allenatore di San Michele al Tagliamento ha criticato Rino Foschi:
“Non capisco francamente la prudenza di un direttore che parla di salvezza quando la squadra di fatto ha già raggiunto il traguardo. Si è a tre punti dai playoff, è davvero un traguardo alla portata, si dovrebbe caricare l’ambiente anziché deprimerlo, a questo punto è giusto abbandonare la prudenza e tentare il tutto per tutto”. Sull’esperienza passata a Cittadella e a Padova: ” Di Angelo Gabrielli ho un ricordo straordinario, una persona d’altri tempi, un gentiluomo di uno spessore difficile da calcolare. Ricordo due passaggi del nostro rapporto. Il primo legato all’anno in cui stavamo cercando la promozione e lui mi disse che non riusciva a credere che saremmo andati in serie B. Poi, dopo la prima salvezza ottenuta in quella categoria, mi prese in disparte e mi confessò candidamente il suo sogno di andare in serie A. Ho questo grande rammarico, che non abbia potuto realizzarlo, se lo sarebbe meritato. A Padova fu un’esperienza positiva per alcune cose e negativa per altre. Negativa perché mi capitarono fatti personali extracalcistici che non auguro a nessuno e fui costretto a lasciare la squadra a stagione in corso e con la squadra prima in classifica. Avevo dato le dimissioni dopo la sconfitta col Cittadella in accordo con il direttore sportivo Vignoni per dare un segnale alla squadra, ma mi erano state respinte. Evidentemente era destino che non potesse concludersi tutto lì”.
Glerean lancia anche qualche messaggio sibillino sul passato: “Mi rimprovero di essermi fidato a Palermo di alcune persone che poi non si sono rivelate corrette nei miei confronti, per il resto mi piacerebbe ricominciare anche dal basso a creare nuovamente qualcosa. Io seguo un certo tipo di calcio molto offensivo, sono convinto che in Italia ci sarebbe lo spazio per fare tanto di buono, ma quando sento che si dice che Villas Boas sarebbe troppo spregiudicato per fare bene in Italia mi accorgo che manca molto sotto il profilo della mentalità e della cultura per metterci al passo degli altri paesi europei. Non possiamo sempre dire che “noi siamo l’Italia”, così non si va da nessuna parte”.