Marina Salvetti, giornalista di Tuttosport, è intervenuta ieri sera a Padova Goal su Telecittà, durante la seconda puntata del programma condotto da Dimitri Canello. Salvetti si è occupata per molti anni dell’iniziativa della Juventus, riuscita a costruire uno stadio di proprietà nonostante la cronica mancanza della celeberrima legge sugli stadi ancora ferma in Parlamento dopo anni di chiacchiere a vuoto: ““Sono passati 15 anni dall’idea, targata Giraudo, alla realizzazione. In più la Juventus ha dovuto chiedere nel 2002 il permesso di utilizzare il terreno su cui sorge il nuovo stadio al Comune, che l’ha ceduto al costo di 25 milioni. Va dato atto però che c’è stata grande perseveranza, sfruttando una concessione del diritto di superficie per i prossimi 99 anni. Si è riusciti a vincere tutta la burocrazia grazie all’aiuto del Comune di Torino, che ha remato nella stessa direzione della dirigenza bianconera”. Marina Salvetti ha commentato in modo approfondito le scelte adottate dalla Juventus sullo stadio, che potrebbero aprire la strada all’intervento di altre società che possano seguire l’esempio bianconero: “Hanno scelto di puntare su uno stadio magari con minor capienza ma che possa essere sempre esaurito. E soprattutto hanno voluto uno stadio che non viva solo due domeniche al mese ma sempre, con negozi e quant’altro”. I costi dell’operazione lasciano un barlume di speranza che anche a Padova possa essere fatto qualcosa seguendo questa traccia: “Il costo complessivo sostenuto dalla Juventus è stato di 122 milioni, relativamente poco se si pensano ai circa 200 milioni dello stadio dell’Arsenal o di quello di Poznan, dove si svolgeranno gli Europei. E poi la Juventus ha recuperato parte delle spese con i diritti d’immagine, facendosi pagare 75 milioni di “naming rights” da SportFive, 22 da Conad e poi 60 milioni di mutuo sportivo che dovrà pagare. Ora anche Udinese, Palermo e Cagliari si sono mosse”.


Fonte | PadovaGoal.it