Tutta la trafila nel settore giovanile del Padova, dagli Esordienti alla squadra Primavera. Ed è di Sant’Angelo di Piove. Della serie, più derby di così non si può. Il personaggio in questione è Eros Schiavon, che si è già ritagliato un ruolo da protagonista nelle prime partite del Cittadella.
Il centrocampista granata ancora non vive all’ombra della città murata, preferisce fare avanti-indietro con Sant’Angelo, almeno fino a quando il bel tempo lo permetterà: «Era da otto anni che non abitavo con i genitori e mio fratello maggiore. Siamo di nuovo tutti in famiglia». E che effetto le fa? «Comodo, si sta veramente bene. Altro che hotel a cinque stelle, di più».
Papà Dino, mamma Assunta, il fratello Luca. In casa si è tifosi del Padova? «Mio padre lo segue, ma ovviamente tifa per il figlio. Per domenica papà e mamma mi hanno già chiesto due biglietti. Di solito nelle partite casalinghe mi seguono sempre, e fanno anche le trasferte più vicine». E il suo bilancio da avversario dei biancoscudati? «Ci ho giocato contro quattro volte, ho perso solo l’anno scorso al ritorno con il Portogruaro. Dai, non male». Per caso, tifa Padova? «No. Sono un simpatizzante del Milan fin da piccolo. Ora come ora tifo Cittadella, tutta la vita». In campo domani proverà comunque una sensazione particolare: «Sarebbe stato più emozionante giocare davanti ai miei amici di Sant’Angelo. Volevano venire al Tombolato, ma con questa storia dei biglietti non possono. Mi dispiace, non ci sarà tanto pubblico. Voglio dire, tanti cittadellesi sì. Ma giocare in uno stadio pieno è un altro discorso».
Veniamo alla squadra. Quattro punti il bottino in due gare, niente male come partenza: «Ma potevamo fare meglio a Torino, abbiamo avuto più occasioni. Bisogna essere più cinici, un pizzico di rammarico c’è. Ma va anche detto che siamo stati bravi a riacciuffare la partita dopo il vantaggio del Toro». Di nuovo al derby. Che match si aspetta? «Tra oggi e domani l’allenatore ci dirà come tamponare il Padova. In ritiro ho visto la loro partita con la Reggina. Fanno il 4-3-3, e hanno grandi giocatori soprattutto a centrocampo, con bravi palleggiatori. Dovremo disturbare il loro play maker, farlo giocare il meno possibile». Il Cittadella sarà comunque pronto: «Ah, questo sì. Dobbiamo lottare sempre, macinare chilometri, e cercare di fare il meglio possibile con qualsiasi avversario per ottenere punti. Abbiamo grandi potenzialità e margini di crescita. I risultati contano perchè ti danno autostima, cercheremo di farne uno buono».
Totò Di Nardo è il grande ex, e con voi non ha ancora esordito. Potrebbe essere domani il granata decisivo? «Sì. In questi giorni ho notato che è un bravissimo ragazzo, e un ottimo giocatore. E sottoporta è difficile che sbagli. Poi come ex viene naturale tirare fuori qualcosa in più». A questo punto non manca un flash su Foscarini: «Non lo conoscevo, mi piace molto lavorare con lui. È un ottimo allenatore, e ti trasmette tanta carica. Siamo un gruppo molto giovane, si lavora bene, e tante volte anche divertendosi. L’allenamento non è mai stancante, perchè il tecnico cambia spesso le modalità di lavoro».
Fonte | Il Gazzettino
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