Gervasoni: “La cricca dei corrotti è nata nell’Albinoleffe”

Sarebbe nato tutto nell’AlbinoLeffe, con una cricca di giocatori che combinavano le partite: al centro sempre lui, Gervasoni, e poi Conteh, Carobbio, Acerbis, Joelson. I primi tre hanno giocato insieme nella squadra seriana nelle stagioni 2007-2008 e 2008-2009, Joelson dal 2004 al 2007 e Acerbis dal 1999 al dicembre 2007, con una pausa dal 2005 al 2006 al Livorno.

Epicentro l’AlbinoLeffe – Tutto, dunque, sarebbe partito dall’AlbinoLeffe, e i giocatori avrebbero continuato a taroccare gli incontri nelle varie squadre in cui poi sono andati a giocare. A spiegare il meccanismo è stato lo stesso Gervasoni, interrogato ieri davanti al gip di Cremona Guido Salvini, presenti il pm Roberto di Martino e il capo della squadra Mobile Sergio Lo Presti. L’ex calciatore è apparso tranquillo e ha raccontato più di quello che già c’era nell’ordinanza: almeno sei partite nuove, quattro squadre coinvolte (AlbinoLeffe, Mantova, Piacenza e Cremonese) e 20-25 giocatori di serie B che insieme a lui organizzavano le combine. Questi nomi, dopo le opportune verifiche, potrebbero allungare la già corposa lista degli indagati in questa inchiesta sul calcioscommesse. Nomi che, peraltro, ricorrono negli interrogatori di altri arrestati, come Santoni e Carobbio.

Tantissime partite – Le partite che Gervasoni ha elencato come combinate sono numerose, soprattutto di serie B e Lega Pro, ma anche di Coppa Italia. Incontri spesso di scarso interesse a livello sportivo ma in grado di movimentare un forte giro di scommesse grazie al numero di gol precedentemente concordato tra i calciatori. L’inchiesta, comunque, si sta allargando in modo sempre più ampio alla serie A. Gervasoni, ieri, ha raccontato che la cricca di corrotti riusciva a vendere le partite anche a una cordata diversa rispetto a quella oggetto dell’inchiesta cremonese: giocavano su più fronti e guadagnavano da più parti. Non è un caso se il gip scrive nell’ordinanza che va verificato se il capo della rete di scommettitori di Singapore, Eng See Tan, detto Dan, come raccontato da un indagato, abbia assunto «il controllo finanziario, seppure in modo occulto, dell’intera società calcistica AlbinoLeffe».
Fonte | Eco di Bergamo