L’Alta Corte Coni si pronuncia sul ricorso Toro ma non serve più

PADOVA Questa mattina si riunisce a Roma l’Alta Corte di Giustizia del Coni per prendere in esame il ricorso del Torino contro la decisione della Corte di Giustizia Federale di ripristinare il risultato di 1-0 a favore del Padova contro il Torino nella famosa partita del blackout del 3 dicembre scorso. Il giudice sportivo Valente aveva assegnato infatti la vittoria a tavolino ai granata ma non avrebbe potuto decidere due volte, secondo la Corte di Giustizia, sulla stessa gara, oltre al fatto che è parente del presidente Cairo. È probabile che i giudici del Coni non si pronuncino, rigettando il reclamo della società piemontese e dichiarandosi non competenti. Fra l’altro, dopo che il Toro è andato in A e il Padova è uscito dai playoff, il verdetto odierno non ha alcun peso agli effetti della classifica finale. Intanto, è stato deciso che inizierà giovedì 31, alle 9,30, presso l’ex Ostello della Gioventù al Foro Italico di Roma il processo sportivo sul calcioscommesse, dopo i deferimenti a carico di 22 club e 61 persone, di cui 52 calciatori in attività al momento delle rispettive contestazioni. La seconda udienza è in programma venerdì 1° giugno. In Procura federale in queste ore sono arrivate richieste di patteggiamento. Sarebbero una quindicina i calciatori (nessun club) che avrebbero avanzato domanda di “sconto” a Stefano Palazzi. Fra i deferiti ricordiamo che ci sono sia Francesco Ruopolo che Vincenzo Italiano. Il primo “reo” confesso per tre partite “truccate” ai tempi in cui giocava con l’Albinoleffe, il secondo accusato di tentato illecito per aver offerto, secondo l’accusa, soldi a due giocatori del Grosseto a poche ore dalla partita di Padova di due campionati fa (e la società biancoscudata deve rispondere di responsabilità oggettiva, rischiando una penalizzazione). Palazzi dovrà vagliare le richieste di ammorbidimento della pena e potrà esprimere parere favorevole solo di fronte ad un’effettiva collaborazione alle indagini. Per “pentirsi”, e sperare dunque in una riduzione della squalifica, c’è tempo fino a un minuto prima dell’inizio del patteggiamento. Quindi fino al 31 maggio.
Fonte | Il Mattino di Padova