Morosini oggi avrebbe compiuto 26 anni. Medico Legale: “Fu ucciso da cardiopatia aritmiogena” ‎

Oggi sarebbe dovuto essere il suo ventiseiesimo compleanno, essendo nato il 5 luglio 1986 a Bergamo. Ed invece una cardiopatia aritmiogena gli ha strappato la vita, beffando Piermario Morosini dopo una vita colma di dolore, nella quale Moro non ha mai negato però il suo proverbiale sorriso. La sua morte, avvenuta lo scorso 14 aprile 2012 durante la partita Pescara-Livorno, ha scosso non solo l’Italia, ma tutto il mondo del calcio. Un grande uomo prima che un calciatore, sempre sorridente e leale, non può essere dimenticato, per questo CalcioPadova1910.com lo vuole ricordare con un abbraccio a chi gli ha voluto bene in ogni squadra lui abbia militato. CIAO MORO!


E’ di due giorni fa la notizia che rivela che fu una cardiomiopatia aritmiogena, una malattia di probabile origine genetica che produce aritmie ventricolari, a causare la morte in campo di Piermario Morosini.
Secondo la perizia di 250 pagine della relazione scritta dal professor Cristian D’Ovidio, incaricato dalla procura di Pescara di far luce sulla tragica morte del calciatore, gli effetti della malformazione erano in fase iniziale.
La cardiomiopatia aritmiogena è considerata la causa più frequente di arresto cardiaco negli sportivi di alto livello: anche il calciatore del Siviglia Puerta, morto nell’agosto del 2007, è infatti deceduto a causa di questa malattia ereditaria.
lo conferma anche il perito della famiglia Morosini, la dottoressa Cristina Basso: “Mi risulta che la malattia fosse agli inizi del suo percorso – spiega la dottoressa dell’Università di Padova – e che fosse molto difficile diagnosticarla. Il ragazzo poi non aveva dato nessun segnale di malattia, quindi la responsabilità della sua morte non credo sia di chi lo ha avuto in carico sanitario per anni. Ormai la scienza ha appurato che in un atleta questo tipo di malattia genetica aumenta i rischi di arresto cardiaco di cinque volte, perché‚ lo sforzo è uno stimolo in negativo. E non sappiamo neanche se nel caso di Morosini ci sia stata una mutazione genetica nel tempo o se sia stato portato sin dall’inizio di tale malattia”.
Una vita sfortunata quella di Piermario: i genitori persi entrambi prematuramente, il fratello e la sorella con handicap fisici. Il fratellino che si è tolto la vita. E poi, quel tragico 14 aprile.