Bovo compie 25 anni: “Livorno prima di due finali”

Un compleanno con i fiocchi sabato per Andrea Bovo. Protagonista con un’altra prestazione tutto cuore, corsa e qualità nella vittoria con il Sassuolo, e poi via a festeggiare i 25 anni a Salerno. Ad attenderlo, la fidanzata. E dato che siamo curiosi, partiamo proprio da qui nella nostra conversazione telefonica. Tanto più che il centrocampista è “fuggito” dallo stadio subito dopo il match: «Mi scuso, ma avevo il treno da prendere». Già, perchè a Modena la stazione dista solo qualche centinaio di metri dal Braglia: «Sono andato a Bologna, e lì avevo la coincidenza per la Freccia Rossa. In tre ore sono arrivato a Salerno». E come ha festeggiato? «Niente di particolare. Una cena con la ragazza, e con gli amici. Ma una cosa molto, molto ristretta perchè non sono un amante delle feste». Mentre gli parliamo (ieri poco prima di mezzogiorno), è naturalmente ancora nel capoluogo campano. Programmi per la giornata? «Intanto voglio andare a salutare Giovannini, è in ritiro da queste parti, dato che gioca con la Cavese». Oggi invece sarà regolarmente a Bresseo per l’allenamento: «Arriverò con l’aereo a Venezia intorno alle 10.30, faccio un passaggio dai miei genitori, e poi sarò al campo». Chiusa la parentesi extracalcistica.
Tuffiamoci a sabato. Via con un giudizio sul successo: «Di sicuro è stata una partita difficile. Abbiamo giocato un buon primo tempo, ribattendo colpo su colpo. Nella ripresa si è messa bene, e forse con l’uomo in più dovevamo essere più bravi a gestirla: potevamo tenere palla maggiormente per stancarli, fare male nelle ripartenze. In alcune circostanze siamo stati un po’ frettolosi, ma si vede che siamo squadra. Tutti ci diamo una mano per portare a casa il risultato in ogni maniera». E aggiunge: «Non si può neanche pensare che da qui alla fine si pensi di vincere sempre con tre-quattro gol, ce lo siamo detti in spogliatoio. Basta anche l’1-0, e ciò dimostra che siamo un gruppo forte».
Tra l’altro è stata la seconda vittoria in trasferta. Ormai sembra che vi siate sbloccati psicologicamente anche sotto questo punto di vista: «Dice bene, era questione psicologica. Perchè anche prima avevamo fatto buone prestazioni, non accompagnate però dai risultati. Adesso arrivano, li cerchiamo con pazienza e tenacia. E siamo anche un po’ fortunati, dato che Cano ha sbrogliato due-tre situazioni. Dobbiamo continuare su questa strada, è quella giusta».
Adesso Livorno e Torino. Ultimo sforzo in chiave play off, e il destino è nelle vostre mani: «Sì, sono da preparare bene. Livorno è la prima di due finali, e dobbiamo guardare solo a noi. Con due risultati positivi, siamo dentro». Un saltino ancora a sabato, dopo il match. La visita del presidente Marcello Cestaro in spogliatoio: «Era contentissimo, ha sofferto come noi. Adesso si godrà queste ultime due sfide importantissime. E sono sicuro che verrà all’Euganeo tanta gente per darci una spinta».
Con Dal Canto cinque vittorie e quattro pareggi, una media strepitosa. Si aspettava un’inversione di rotta simile? «Inizialmente no per la situazione complicata in cui ci trovavamo. Sapevamo di avere la possibilità di fare bene, ma dopo Cittadella non era pensabile che si cambiasse così radicalmente. Bravo l’allenatore, e noi a capirlo». Play off. Ipotizziamo (e ci auguriamo) di centrarli. Il Padova scoppia di salute, può essere la mina vagante? «Dico che è come un campionato che ricomincia. Ma chi sta bene fisicamente e ci arriva con la carica di un obiettivo inaspettato può avere un vantaggio rispetto a chi è sicuro da tempo degli spareggi». Una squadra che eviterebbe? «Il Varese mi ha impressionato di più come organizzazione e fisicità. Ma prima cerchiamo di arrivarci. E a quel punto, chi viene viene».


Fonte | Il Gazzettino