Sassuolo : Retrocessi e riabilitati, ecco le storie dei neroverdi

Sono caduti e vogliono rialzarsi. Hanno fretta di farlo: il Sassuolo secondo in classifica corre grazie a loro, retrocessi ma non depressi. Sono sette, arrivano da tre delle squadre che l’anno scorso sono piombate in Prima divisione: Bianchi e Cofie (Piacenza); Longhi e Marchi (Triestina); Sansone, Terranova e Masucci (Frosinone). Tutti in campo sabato nella partita contro il Brescia pareggiata proprio da Marchi al quarto minuto di recupero.
Stesse motivazioni Una coincidenza? Non solo: sostiene il d.s. Bonato che questi giocatori si sono ambientati alla perfezione perché hanno trovato «un gruppo che aveva la stessa voglia di riscatto». L’ultimo campionato del Sassuolo, cominciato con l’onda lunga dei complimenti per i playoff conquistati pochi mesi prima e chiuso a due punti dalla zona playout, aveva lasciato il segno. Non come una retrocessione, ma quasi. I rinforzi si sono trovati nella stessa situazione psicologica di chi era rimasto: qualcosa di simile alle affinità elettive. E così Bianchi, reduce con Cofie da una pessima stagione, ha dimenticato i guai del Piacenza e i propri (un infortunio aveva frenato la sua corsa dopo aver conquistato la maglia dell’Under 21). E così Sansone, nomen omen, uno degli attaccanti più forti della B, ha confermato le ottime cose fatte vedere a Frosinone: 10 gol l’anno scorso, già 6 adesso con la media voto più alta del Sassuolo (6,47). «Tenevamo d’occhio questi giocatori — spiega ancora Bonato —, oltre al valore tecnico, ci hanno stupito le loro motivazioni. Un altro criterio è stata l’età: sono tutti under 25».
Linea verde L’ultimo mercato ha seguito infatti una direzione ben precisa: puntare sui giovani più che su quelli d’esperienza come era successo l’estate precedente. Un’operazione che ha cambiato volto alla squadra a costi limitati: circa 800 mila euro. Sono arrivati in comproprietà Bianchi (Piacenza), Sansone (Siena), Longhi (Chievo), in prestito con diritto di riscatto (Cofie, dal Genoa), a titolo definitivo Terranova e Marchi mentre Masucci è rientrato dallo sfortunato prestito di Frosinone.
Il progetto Insomma, lo spavento delle retrocessione è servito. E proprio con chi è davvero retrocesso il Sassuolo spera di rialzarsi: «Con Squinzi abbiamo fissato un obiettivo preciso: cercare di riaprire un altro ciclo in tempi brevi». Il primo passo è stato puntare su un tecnico dalle idee forti: «Pea ha capito subito cosa volevamo, anche se è arrivato da solo, senza collaboratori. E’ stato bravo a coinvolgere i ragazzi». Tutti, soprattutto chi aveva molto da dimenticare.
Fonte | Guglielmo Longhi per La Gazzetta dello Sport