Sala Stampa, Apolloni, Schiavi, Cacia, Cestaro e Dal Canto:

Sala Stampa, mister Alessandro Dal Canto: “Se la Sampdoria avesse pareggiato sarebbe stato meglio. Noi dobbiamo fare sei punti e sperare che sabato prossimo si fermino tutte e due. Vediamo. Drame e le critiche su Cacia? Tutto quello che stiamo subendo è eccessivo, perché in tempi non sospetti avevo detto che non eravamo una squadra ammazza campionato. Onestamente non so cosa dire. Oggi abbiamo superato i punti dell’anno scorso, ne abbiamo fatti tanti. Anche io sono partito con la speranza di andare in serie A. A ottobre pensavo che questa squadra potesse fare il suo cammino, ci siamo un pò inceppati nel momento fondamentale. Oggi la quota per ottenere i playoff è impressionante. Sono dispiaciuto perché ho lavorato seriamente, non è ancora finita, ma nel calcio sono cose che succedono. Sicuramente qualcosa ho sbagliato. Sul discorso di Cacia adesso è troppo facile, c’era un periodo che nessuno poteva vederlo. Non mi faccio l’archivio come Conte di tutto quello che succede, ma ho la memoria ancora. Finché c’è speranza ci crediamo, poi tiriamo le somme. Drame? E’ in difficoltà, perché subisce le pressioni, è giovane e ho preferito risparmiargli i fischi nel secondo tempo. Non vedo il motivo di accanirsi contro un ragazzino del ’92. Osuji? E’ quasi sei mesi che è fermo, con diverse ricadute. Mi dispiace perché l’abbiamo utilizzato e visto poco. Bentivoglio davanti alla difesa? Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio. Lui con Marcolini sono stati ordinati e più efficaci nelle ripartenze. Loro non giocavano con gli esterni di ruolo, quindi ho scelto Schiavi. Non c’è stato un problema di gol davanti, ne abbiamo presi troppi dietro. Comunque mancano due partite alla fine, non ho vantaggi a mettere il dito nella piaga. Gli errori si possono fare. Forse ci è mancato una figura leader per la difesa, non siamo riusciti a portarla a casa e non importa. Dopo Livorno cos’è successo? Ogni partita va analizzata. Col Pescara abbiamo preso una scoppola incredibile, ma è stato un episodio. Col Grosseto abbiamo buttato via i tre punti, col Sassuolo un calcio d’angolo ci ha condannato. Sugli episodi siamo mancati, ma non è una questione di fortuna. Davanti rispetto all’anno scorso il passo è diverso. Da parte nostra non c’è l’aspetto mentale della scorsa stagione, adesso siamo stati davanti per 38 partite e l’aspetto psicologico è differente. La testa fa correre le gambe. Delle indagini in corso preferisco non parlare adesso. Siamo stati una squadra poco fortunata a portare a casa alcune partite e punti. Una percentuale per entrare ai playoff? Ammesso che dobbiamo vincere noi, ma il calcolo è troppo complicato. Devono fermarsi anche loro e un allenatore adesso non vorrebbe trovare la Sampdoria ai playoff”.


Cestaro: “Senza i tanti pareggi e i punti persi oggi saremmo in una posizione di classifica diversa. I ragazzi si sono comportati bene, dobbiamo crederci fino alla fine e poi tirare le somme. Il primo che si arrende si faccia da parte e speriamo ci assista un pò di fortuna. Abbiamo fatto divertire il pubblico. Ruopolo? Non c’è altro da aggiungere, vedremo come finirà questa storia. Questo bubbone ha colpito tutti gli ambiti del calcio. Io finché non ho pezzi di carta davanti non condanno nessuno. La questione di Italiano è diversa. Qualcuno l’ha tirato in ballo per sentito dire, cercheremo di capire bene quello che è successo. Se Ruopolo è un delinquente lo sapremmo solo alla fine di un processo”.


Schiavi: “Abbiamo dimostrato di avere carattere. Adesso dobbiamo vincerle tutte e due. Questo conta. Percentuali playoff? Non ne faccio. Dobbiamo prima conquistare i 6 punti e poi guardare alle altre. Il gol? Sono contento, era uno schema provato in allenamento e questa volta è andata bene. La classifica? La Samp incontra prima la squadra più in forma del campionato (il Pescara) e poi va a Varese. Secondo me già sabato si decide gran parte del campionato”.


Apolloni: “Ci abbiamo provato nonostante tutti i nostri limiti. A tratti siamo stati padroni del campo e la cosa che mi fa più stare male è stato vedere la squadra demoralizzata e confusa uscire a testa bassa e con le lacrime a fine gara. Il mio futuro? Parlerò col presidente per chiarire alcuni aspetti sul futuro. Perchè siamo andati giù? Tante componenti: le difficoltà iniziali, la squadra confusa e demoralizzata, abbiamo pagato molte situazioni, ma la responsabilità naturalmente è anche dei giocatori. Oggi abbiamo creato apprensioni al Padova in alcune situazioni senza segnare. Salvarsi era un’impresa, ma io amo le sfide e ho accettato tutto. Ci sono possibilità per rifare l’impresa l’anno prossimo? Ovviamente dipende dalla società. Parlerò col presidente e vedrò cosa ho in mente”.