Succi: “Sabato per la prima volta mi sono emozionato in campo. Infortuni? Ci sono stati errori nel primo intervento”

Ospite ieri sera a PadovaSport è stato Davide Succi. Il Cigno, per la prima volta presente quest’anno in una trasmissione televisiva, ha parlato a 360 gradi della sua seconda stagione a Padova. Si parte dall’anno scorso con le immagini dell’infortunio di Novara e il primo lungo stop: “Dove ho trovato la forza di reagire? – si è chiesto Succi riguardandosi a terra dolorante, sul sintetico del Silvio Piola – ho pensato che è il mio lavoro, la mia vita e non avevo scelta. In quei casi fai quello che devi fare, vai avanti. La vita di un calciatore infortunato va esattamente al contrario di quella di un normale atleta. Bisogna stare attenti, non sforzare, non faticare, è meglio un giorno di riposo in più che uno di lavoro fatto male. Si lavora all’inverso. Siccome giocare a calcio non è solo un sogno, ma è un lavoro, sono cose che devi fare. Il tendine d’achille è un infortunio particolare, la ricaduta di giugno ha allungato solo di due mesi lo stop. Poi l’inattività mi ha portato ad avere un altro stiramento in punti che neanche immaginavo, come la fascia plantare. Poi la distorsione alla caviglia… Ci sono stati errori nel primo intervento, ma non vorrei parlarne qui in televisione. Vorrei comunque dire grazie al prof. Benazzo che mi ha rioperato, assumendosi la responsabilità della seconda operazione, i medici di Como, il dottor Sarto e i fisioterapisti del Padova, li considero molto più di semplici medici. Mi sono sempre stati vicini anche aldilà dei loro compiti”.
Dopo l’intervento telefonico in trasmissione di mister Calori (a questo link tutta l’intervista), che lo ha virtualmente riabbracciato, Succi ha spiegato: “L’anno scorso mi sentivo proprio parte integrante del progetto, quando un giocatore si sente in quello stato mentale, a prescindere da tutto, farà sempre bene”.
Sul suo campionato, che inizia ora: “Dal Canto dice che quest’anno non sarò mai al 100%? Non credo, non mi preoccupa il fatto che non ho giocato le stesse partite dei miei compagni. Faccio parte di un grande gruppo e credo di riuscire a sopperire a certe lacune fisiche”.
Sulla piazza: “I tifosi sono stati troppo buoni con me, sabato per la prima volta mi sono emozionato senza giocare. Ho ricevuto tanti attestati di stima, è tutto contraccambiato, ora spero di dimostrarlo sul campo. Sabato ancora non so se ci sarò, durante l’amichevole con la Primavera ho sentito una fitta, il muscolo è andato in difesa. Ora vedremo come gestire questo nuovo piccolo infortunio, spero tanto di esserci già contro l’Albinoleffe, ma non sono ancora in grado di fare previsioni”.
Sulla questione fischi, Succi va controcorrente rispetto a Dal Canto: “Preferisco una piazza che ti osanni quando fai bene, e ti fischi quando fai male. Per un giocatore non deve essere importante quello che succede attorno, i fischi non devono penalizzarti. Devi accettarli, devi trovare una serenità interiore e un equilibrio, non esaltarti quando fai bene e non deprimerti quando ti contestano”.
Il modulo? “Non ho particolari preferenze, ho tanti possibili compagni d’attacco, tutti molto forti”.
Sui giocatori coinvolti nelle scommesse: “Li vedo ogni giorno, e non mi sembra che questa situazione li stia opprimendo”.
Fonte | PadovaSport.tv