Filippo Talato: “Al Castiglione con il Padova nel cuore”

Nell’ambiente biancoscudato, Filippo Talato è sempre stato sinonimo di “promessa calcistica”. Nelle giovanili del Padova si è dimostrato talento indiscusso: ottima tecnica, visione di gioco, gol e assist. Caratteristiche che ha coltivato e migliorato anche in queste sue prime esperienze da professionista. Filippo, ora in prestito al Castiglione in Lega Pro, si è ritagliato lo spazio che meritava, gratificando l’allenatore e la società con 20 presenze condite da 5 gol. Con il contratto che scadrà a Giugno, “Pippo” sta facendo il possibile per confermarsi a grandi livelli per riuscire a giocare finalmente nel suo Padova.

Come stai vivendo la tua esperienza al Castiglione?

“Finora è stata senza dubbio un’esperienza più che positiva. Personalmente, non potevo chiedere di più: sto giocando con continuità, sto segnando e mi sento bene. Per quanto riguarda la società, Castiglione è un ambiente ottimo e soprattutto serio. Come squadra ci stiamo comportando benissimo, siamo giovani e ci siamo trovati inaspettatamente secondi in classifica. Quindi questo è un motivo in più per continuare a fare del nostro meglio e cercare di raggiungere la promozione per la gioia della società e dei tifosi. Qui poi ho ritrovato un vecchio amico: Igor Radrezza. Io e lui ci conosciamo da anni, abbiamo fatto insieme il settore giovanile del Padova e sono contento che ci sia anche lui. È un bravo ragazzo, le sue qualità tecniche sono note a tutti e può far bene.

Ti saresti mai aspettato di giocare a 21 anni in Lega Pro? Oppure ti immaginavi al Padova o in qualche altra realtà?

“Fin da piccolo ho sempre sognato di giocare nel Padova, la squadra della mia città, davanti ai miei tifosi. Certo, giocare a 20 anni in Lega Pro e vivere la stagione da protagonista è una grande cosa per un giovane ambizioso, quindi mi posso ritenere molto fortunato di essere al Castiglione.”

A fine Giugno scadrà il tuo contratto. Speri di rientrare stabilmente al Padova?

“La mia speranza è quella di tornare al Padova, perché è la mia squadra del cuore e perché mi sento maturo e pronto per dare il mio contributo in campo. Adesso sto aspettando una loro chiamata per capire le loro intenzioni, e dunque il mio futuro. La Lega Pro è un campionato di qualità ma penso che sarebbe una cosa molto positiva per la mia carriera giocare anche in serieB. Già diverse società mi hanno contattato ma io do precedenza al Padova. Questo però è un discorso che rimanderemo a Giugno, a fine stagione, perché prima voglio essere concentrato al massimo sul campionato in corso.”

Come vedi la situazione attuale del Padova, tra risultati e cambi di allenatori?

“Non conosco personalmente Pea, ma tutti ne parlano davvero bene, soprattutto i giovani perché li sa valorizzare. Secondo me, bisognava avere un pò più di pazienza e i risultati sarebbero arrivati. Ha fatto grandi cose a Sassuolo e merita un grande palcoscenico come il Padova. La squadra attuale è giovane e di qualità, basti pensare a Cutolo, Renzetti e Trevisan. Ci vuole del tempo per creare e modellare una squadra vincente e nel Padova i presupposti ci sono, ma bisogna avere tempo. Per quanto riguarda Colomba invece non posso dire nulla, perché non lo conosco, se non che è un allenatore molto preparato se si è seduto sulle panchine di Parma, Bologna e Padova. Inoltre, avverto una certa tensione, o forse troppa attenzione attorno all’ambiente. E premetto subito che per me il responsabile non è il presidente Cestaro. Lui ha una grande passione per il Padova, ha fatto tanto per l’intera società. Magari è una persona un po’ troppo istintiva, ma è seria, preparata che ci tiene alla squadra. Quindi magari sono i mass media i responsabili di tutto questo clamore, perché fanno sempre troppa attenzione alle uscite del presidente. Secondo me bisogna arrivare anche ad un momento in cui si devono ignorare certe dichiarazioni, anche per il bene di tutto l’ambiente.“

Cosa ne pensi sulle situazioni che hanno tenuto banco nel mercato di gennaio, ossia le situazioni di Farias e Renzetti?

“Penso che il treno della serie A non passi frequentemente. È comprensibile che se ti cercano, o semplicemente vieni accostato a grandi squadre, faccia piacere ed è uno stimolo in più per continuare a far bene. Farias è un giocatore importante, ha carattere e qualità e alla fine ha deciso di rimanere a Padova. E se l’ha fatto vuol dire che è felice qui. Io stesso posso confermare che a Padova si sta davvero bene.Per quanto riguarda Renzetti, sono d’accordo con quello che ha fatto. Penso che prendersi del tempo di riflessione sia la cosa migliore per trovare una soluzione che accontenti società e lui.”

Se ipoteticamente giocassi nel Padova attuale, dove ti collocheresti?

“Giocherei di sicuro nei tre d’attacco, magari con Farias e Cutolo che secondo me è eccezionale, sia come persona sia come calciatore. Ma non disdegnerei di giocare anche con gli altri attaccanti, tutti validissimi. Soprattutto con Raimondi, un mio carissimo amico con cui ha avuto la fortuna di allenarmi. Sono contento di come si sta comportando e dei gol fondamentali che ha fatto. Ecco, lui è il mio modello. Spero di far bene come lui.”

Dal Canto è stato un tuo allenatore. Cosa ne pensi di questo suo ritorno in panchina?

“Dal Canto è una persona straordinaria e un ottimo allenatore e quando è stato esonerato dal Padovaci sono rimasto male. Penso che a Padova avesse dimostrato le proprie qualità da allenatore e sono contento che un’altra società abbia creduto in lui. Ci siamo sentiti poco tempo fa, io e lui siamo molto legati.”

Fonte | Michel Luvibudulu per PadovaSport.tv