Foschi:”Succedono queste flessioni”

«Ho vinto quattro campionati di serie B facendo il direttore sportivo in squadre che hanno avuto una flessione in questo momento. Succede, fa parte della categoria, è un torneo lunghissimo». Rino Foschi, all’indomani del ko a Crotone, fornisce una immagine fisiologica della terza sconfitta consecutiva del Padova lontano dall’Euganeo e forse inconsciamente scomoda la cabala: potrebbe essere infatti il calo biancoscudato che porta alla promozione in serie A. Con un immediato post scriptum del direttore sportivo biancoscudato: «Alla dodicesima giornata è giusto guardare la prestazione, è invece un male – l’unica cosa sbagliata – guardare sempre la classifica, se siamo primi, terzi o quinti. Questo va fatto a tre quarti del campionato, non adesso».
Una chiave di lettura parallela alla frase pronunciata dal tecnico Dal Canto in sala stampa dopo il ko allo “Scida” «questa squadra è incapace di sopportare la classifica che si ritrova». «Il tecnico – sottolinea Foschi – sa benissimo cosa deve fare, e se dice questo è perchè ha ricavato tale percezione. Le tre sconfitte di fila sono diverse tra di loro, bisogna leggerle. Vi sono quelle salutari e quelle da studiare». La battuta d’arresto in Calabria a quale di queste due tipologie appartiene? «È un ko che lascia tanto amaro in bocca, e che dà tanto lavoro. Ripeto, lui sa dove mettere mano, non è certamente contento, ma nemmeno abbacchiato».
Il primo tempo disputato dal Padova a Crotone rappresenta a nostro avviso una autentica rarità: volendo sottilizzare, non sarebbe neppure corretto affermare che la squadra abbia giocato male, piuttosto non ha proprio giocato. «Un primo tempo come in tante altre partite. Basta una palla sbagliata, uno o due elementi che non rispondono alle aspettative, per fare saltare tutto quanto è stato preparato in settimana. Niente drammi, non sono preoccupato, il campionato di B non finisce mai e riserverà ancora delusioni, purtroppo. Ma i conti si faranno alla fine». E in questo senso la fiducia del diesse biancoscudato è totale, lo si avverte dai discorsi, ma anche dalla voce.
La ricetta dell’esperto Foschi per uscire da questa situazione? «Continuare a guardarci allo specchio, tutti, individualmente, come facciamo ogni giorno; lavorare, stare attenti senza essere preoccupati, perchè tutto andrà a buon fine. Non siamo la Juventus o il Torino, non siamo da classifica altissima. Ma alta, sì».
Ieri a mezzogiorno Foschi è entrato negli spogliatoi di Bresseo e ha parlato a lungo con Dal Canto a porte chiuse. «Ma ci parliamo sempre, ogni giorno, e andiamo anche a pranzo assieme», ha tagliato corto. Il quarto d’ora precedente è stato dedicato dal diesse a una telefonata al cellulare: simpaticamente irrequieto, ha camminato in lungo e in largo per i 7.000 metri quadrati del campo principale, andando all’angolo preferito, il corner più lontano dalla parte dei Colli. È sempre domenica “full” per il diesse romagnolo.


Fonte | Il Gazzettino