Sandreani Jr. da tifoso biancoscudati a capitano del Gubbio: “A 15 anni ero allo spareggio di Cremona.”

PADOVA Succede anche questo a Gubbio oggi: che nelle file dei rossoblù locali gioca un certo Sandreani, il quale era in tribuna, allo stadio Zini di Cremona, il 15 giugno 1994 a trepidare e poi gioire per il Padova promosso in A dopo aver vinto lo spareggio con il Cesena. E a guidare quel gruppo di “eroi” biancoscudati c’era un altro Sandreani, Mauro, il papà del capitano del Gubbio odierno. Alessandro ora ha 32 anni, ma allora era un quindicenne innamorato del Padova, e non solo perchè c’era il genitore in panchina. Per lui sarà una prima volta speciale, da avversario in campo. «Che effetto strano mi farà – confida al telefono – Ricordo ogni momento della gara di Cremona: ero con gli amici nella parte di tribuna spostata verso la curva dei tifosi padovani, uno spettacolo incredibile. Insieme a noi c’era la mamma, Simonetta. Ho sofferto talmente tanto quel pomeriggio che l’anno dopo, in occasione dello spareggio con il Genoa, per restare in A, non me la sono sentita di andarce a Firenze. Il momento più bello? Quando, sul pullman della squadra, abbiamo fatto il viaggio di ritorno e, arrivati a Padova, siamo sfilati tra due ali di folla impazzita. Ricordo Bonaiuti e Galderisi (che poi si sarebbe trovato come allenatore, ndr), erano i più casinari». I sentimenti non possono trovare spazio in un sabato vitale per il Gubbio. «Cominciano ad essere un po’ tutte partite della vita per noi. Il Padova è forte, ma la nostra è una squadra gagliarda, tosta, che in un ambiente piccolo e famigliare può esaltarsi. E ci batteremo con queste qualità».
Fonte | Stefano Edel per Il Mattino di Padova