Zamparini:”Odio i processi mediatici, Foschi gentiluomo, non sa truccare nulla”

Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, grande amico di Marcello Cestaro e di Rino Foschi – già suo ds in Sicilia – commenta a margine di un’apparizione televisiva negli studi di Canale Italia le voci che vorrebbero coinvolti i piani alti della società di viale Nereo Rocco nello scandalo che sta sconvolgendo il calcio. «Rino Foschi? Lo conosco bene: se pensasse di vendere una partita non saprebbe neanche da che parte cominciare!». L’onestà e la professionalità di Foschi non sono in discussione. Garantisce su di lui il presidente friulano, chiudendo ogni discorso su un possibile coinvolgimento diretto della società biancoscudata: «Non ne sarebbe proprio capace», il pensiero sul ds del Padova. Zamparini conosce il calcio italiano, quasi nulla può più sorprenderlo: «Personalmente mi dà più fastidio che si creino processi mediatici ancor prima di quelli penali. Per il resto, persone scorrette ce ne sono, ma non credo possibile che si vendano le partite della propria squadra. Il gioco è una droga come tutte le altre, Doni avrà scommesso su altro. Per fare accuse simili ci vogliono prove tangibili e certe: se fossero confermate dagli interrogatori, al capitano della Dea dovranno raddoppiare la pena: mette in mezzo una società che non c’entra nulla, che per la responsabilità oggettiva rischia di veder compromessi anni di lavoro».
Come si può risolvere, allora, un problema che negli ultimi anni scuote il calcio rischiando di scoperchiare una lunga e fino ad ora inimmaginabile serie di scheletri nascosti? «Non credo – la piccata risposta di Zamparini – che gli errori di quattro poveracci di bassa lega (testuale, ndr) possano rovesciare il sistema. Chi di dovere prenderà i giusti provvedimenti. Per il resto, è prassi che due squadre possano essere d’accordo nel far terminare “anzitempo” una gara se il risultato può star bene (emblematico il 2-1 in un famoso Venezia-Bari: Tuta segnò al 90’ perché non aveva capito che le due squadre avevano deciso di fermarsi, ndr) Ma tra questo e il vendere le partite, ce ne passa».
Fonte | Francesco Cocchiglia per Il Mattino di Padova