Architetto dello nuovo Stadio della Juventus:”Ridisegno l’Euganeo Gratis”

Tra i 20 e i 30 milioni di euro. Più o meno, come l’Auditorium o il Centro congressi. Sarebbe questa la cifra necessaria per «rifare» lo stadio Euganeo, mantenendo la pianta e la maggior parte dei volumi di quello esistente, creando però un impianto moderno, accogliente e soprattutto solo per il calcio. Quindi, senza pista d’atletica, con le tribune a pochi metri dal campo e con dentro un’ampia serie di servizi (uffici, bar, ristoranti e negozi) in grado di farlo vivere 7 giorni su 7. Un «gioiellino» con 20mila posti a sedere, frutto ovviamente di un notevole impegno finanziario. Privato. Visto che il Comune, attuale proprietario dello stadio, mai sarebbe capace di sobbarcarsi una spesa del genere.


A lanciare la suggestione, già manifestata personalmente sia al sindaco Flavio Zanonato che al presidente del Padova Marcello Cestaro, è il noto architetto piemontese Gino Zavanella, titolare dello Studio Gau Arena di Roma e progettista di numerosi impianti sportivi italiani. Tra cui appunto l’Euganeo. «Parliamo di un’opera che risale ad oltre 20 anni fa e che, sia chiaro, non ho alcuna intenzione di rinnegare. Anche perché – precisa Zavanella – l’assetto che oggi vediamo si discosta molto da quello che era il disegno originario. Il quale, al di là dell’estetica che può benissimo non piacere e della presenza della pista, che ricordo ci venne imposta dall’allora presidente della Federazione internazione di atletica leggera Primo Nebiolo (scomparso nel novembre 1999, ndr) per accedere ad un certo tipo di finanziamenti, era per l’epoca rivoluzionario. L’Euganeo infatti – scandisce Zavanella – è stato il primo stadio italiano, grazie alla realizzazione di ampi locali nel cuore di ogni tribuna, concepito per restare aperto tutti i giorni dell’anno. Poi, ripeto, può piacere o non piacere…».


Architetto, il suo nome è legato pure al Delle Alpi di Torino, costruito quasi in contemporanea all’Euganeo ed ora sempre da lei trasformato nel bellissimo Juventus Stadium, il nuovo impianto di proprietà del club bianconero che verrà inaugurato questa sera in pompa magna.
«Guardi, il nuovo stadio della Juve rappresenta davvero una rivoluzione per il calcio italiano. Basta citare qualche cifra: un investimento complessivo, privato, di oltre 100 milioni di euro, 40mila spettatori, spalti distanti dal terreno di gioco appena 7 metri e mezzo, 3 spogliatoi, 21 bar, 8 aree ristorazione, una superficie commerciale di 34mila metri quadri… Insomma, un impianto in grado di regalare a Del Piero e compagni 10/15 punti in più a campionato oltre che svariate decine di milioni di euro di ricavi».


Ci racconti il progetto.

«Abbiamo demolito la maggior parte delle tribune esistenti, un’operazione necessaria per poi eliminare la pista d’atletica, conservando però il campo a 18 metri sotto il livello del terreno circostante. Quindi, abbiamo ricostruito ed avvicinato le gradinate e, infine, riempito i volumi ricavati tra le strutture vecchie e quelle nuove. Volendo fare un qualcosa di simile, all’Euganeo sarebbe molto più semplice».


Cioè?

«Togliendo la pista e rifacendo le tribune a ridosso del campo, il più sarebbe fatto. E quei locali rivoluzionari, di cui le parlavo in avvio, resterebbero così come sono. Senta, faccia sapere al sindaco e al presidente Cestaro che sarei disposto a stendere un progetto per l’Euganeo anche gratuitamente, senza impegno, basta una telefonata…».


Architetto, quanto costerebbe applicare a Padova il sistema Delle Alpi?

«Lo Juventus Stadium, escluse le migliorie volute da una società come quella bianconera, ha richiesto una spesa di circa 2mila euro a posto a sedere. Per rifare l’Euganeo, ne basterebbero 1.000/1.500…».


Fonte | Davide D’Attino per il Corriere del Veneto