Il Padova strizza l’occhio ai calci da fermo

Sono trascorse solo tre giornate, la prudenza è d’obbligo, ma vedere la propria portacolori in vetta alla classifica è sempre un piacere, anche perché a Padova simili eventi non sono troppo frequenti. Per ritrovare un’analoga situazione bisogna infatti tornare indietro di quattro anni quando la squadra allora allenata da Ezio Rossi, poi sostituito da Sabatini, militava in C1. Dopo la vittoria per 1-0 a spese del Lecco (gol di Muzzi) i biancoscudati – era l’ottavo turno di andata – si ritrovarono al comando del girone in coabitazione proprio con il Cittadella, poi promosso in serie B. In tempi recenti la stagione in cui il Padova è stato maggiormente al primo posto è quella di C2 2000-01, allenatore Varrella, conclusa con il salto diretto in C1.
I primi numeri del nuovo campionato parlano intanto di un Padova prolifico: insieme al Pescara di Zeman può vantare il secondo attacco della serie B con sette reti all’attivo, una in meno della Sampdoria che però ne ha segnate sei in un’unica gara domenica con il Gubbio. L’undici di Dal Canto si sta poi dimostrando implacabile sui calci da fermo, modalità che ha già caratterizzato sei reti. A Genova con la Samp ci avevano pensato Milanetto e Schiavi, sempre su calci d’angolo di Marcolini; a Cittadella ancora due gol (quelli di Cuffa) scaturiti da corner calciati da Italiano e Marcolini; a questi se ne aggiungono altrettanti, realizzati da Ruopolo, sugli sviluppi di punizioni battute da Marcolini (4-0) e, a sorpresa, da Cutolo a innescare Legati per il cross vincente per la punta.


Fonte | Andrea Miola per Il Gazzettino