Dal Canto:”Per i playoff 68 punti potrebbero bastare, ce la giocheremo sino all’ultimo secondo dell’ultima giornata”

PADOVA Alessandro Dal Canto, ha vinto anche la Samp, dopo il Varese. Stasera Torino-Padova diventa la partita-chiave di questo tribolatissimo finale di campionato… «Non mi ero fatto illusioni sui blucerchiati, e le previsioni sono state confermate. All’Olimpico dobbiamo assolutamente cercare di far punti, perché poi nelle ultime tre giornate il margine di errore concessoci è praticamente ridotto a zero».
Voi a quota 60, Samp a 64 e Varese a 65. Ciò significa che potrebbero persino non bastare 68 punti per accedere ai playoff. È d’accordo? «Mah, 68 potrebbero invece essere sufficienti. Dipenderà molto da ciò che farà la squadra di Iachini sabato a Castellammare di Stabia. Guardate, paradossalmente è tutto ancora aperto. Il ritardo c’è, è pesante, ma restano 12 punti sul piatto. E con 8-9 si può entrare nel lotto delle quattro che faranno gli spareggi. Un anno fa vincemmo le ultime tre e conquistammo un traguardo incredibile e impensabile».
Altro Padova e altra situazione, però, lo ammetterà. «Condivido, non è come allora, quando venivamo di rincorsa e ci presentammo a Torino, per l’atto finale, caricati a mille e con tre attaccanti di ruolo, pur senza El Shaarawy. Adesso siamo nel momento di maggior flessione di risultati, per la prima volta fuori dalla zona che conta, ma sempre vivi e consapevoli che non possiamo più sbagliare».
Vi trovate in ritiro da venerdì sera. Come state? «La squadra ha la giusta tensione, abbiamo preparato bene il confronto, siamo sufficientemente sereni per affrontare un ostacolo durissimo come il Toro. Ricordiamoci che è e resta una partita di calcio, anche se mi rendo conto che ci sono mille motivi di pressione, specie sul fronte granata».
Dunque, vi aspettate un avversario che attaccherà a spron battuto sin dall’inizio? «Loro debbono vincere, visti i risultati delle concorrenti dirette, e noi non possiamo perdere. È probabilissima una partenza “sparata” dei granata, con la carica dei tifosi che avranno alle spalle in un ambiente che immagino caldissimo. Dovremo stare attenti a non incappare in distrazioni per non subire gol».
E se il risultato non si sbloccasse, potrebbe essere terribile l’ultimo quarto d’ora? «Chiaro. Ma mi piacerebbe tanto che fosse come dice lei, perché significherebbe che sino a quel momento avremmo tenuto testa al Torino».
Parliamo un po’ di formazione. Non ce la anticipa mai, ma stavolta, c’è poco da fare, è in piena emergenza difensiva e gli uomini sono quelli. Possibile il debutto di uno dei gemelli Beccaro? «È un’ipotesi, ma credo che in una partita del genere serva soprattutto l’esperienza».
Tradotto in soldoni? «La soluzione di Marcolini arretrato a terzino sinistro, ruolo che ha già ricoperto in passato quando era al Chievo, non è da scartare, con Franco centrale accanto a Schiavi, come accadde a Pescara (il 12 novembre 2011, ndr). L’altra impostazione prevede Daniel Beccaro vicino a Schiavi e Franco nella sua posizione naturale a sinistra».
A centrocampo? «Ritrovo Bovo, che aveva saltato il match con il Sassuolo per la colica renale. Non ha ancora espulso il calcolo, ma si è allenato benissimo con noi in questi due giorni e i medici mi hanno dato l’ok. Cuffa, invece, verrà in panchina».
Davanti? «Penso a due “animali” di peso (testuale, ndr)».
Sembra di capire che giocheranno Cacia e Ruopolo. Mister, sia sincero: quanto è preoccupato di non farcela a centrare l’obiettivo prefissato? «Soffro, perché per 37 giornate siamo stati dentro le prime sei e ora inseguiamo. Ma voglio essere positivo, vi assicuro che il Padova non è morto. Ce la giocheremo sino all’ultimo secondo dell’ultima giornata».
Fonte | Stefano Edel per PadovaGoal.it