Damiano Longhi: “Difficoltà risolvibili con la qualità”

Un corposo pezzo di storia del Padova porta il nome di Damiano Longhi, autentica bandiera dei veneti negli anni ’90, con i quali ha collezionato 264 presenze condite da 25 gol, conquistando una promozione in Serie A nel 1994. TuttoMercatoWeb ha intervistato in esclusiva l’ex capitano biancoscudato, rimasto ancora oggi nel cuore di tutti i tifosi.

Il pareggio interno contro l’Empoli ha evidenziato delle difficoltà oggettive. Quali sono i problemi del Padova?
Ieri pomeriggio ho visto una squadra timorosa che, pur giocando quasi sempre nella metà campo avversaria, fondamentalmente fatica a creare palle gol di qualità. Molti giocatori non giocano rilassati e questo causa degli errori a volte banali, come in occasione del gol di Maccarone. Eppure sono convinto che la squadra sia molto valida. Il centrocampo e l’attacco, a mio avviso, sono di un’altra categoria; la difesa in passato ha manifestato qualche problema di troppo ma ultimamente ha fatto dei buoni passi in avanti. Non è un periodo di crisi, ma c’è qualche difficoltà. In questo momento sono i giocatori d’esperienza e di qualità, che il Padova ha, a dover risollevare la squadra trascinando il resto del gruppo. Mi vengono in mente Cacia, Italiano, Milanetto, Marcolini: il loro curriculum parla da sè, non credo che finora abbiano fatto una grande carriera per caso. Il Padova adesso fatica spesso a trovare la giocata vincente e in Serie B, soprattutto nella parte finale della stagione, avere giocatori in grado di risolverti la partita con un lampo è un gran vantaggio.

Dal Canto è rimasto deluso dall’atteggiamento del pubblico, esclusi i ragazzi della Fattori, elogiati dallo stesso tecnico. Ritieni che il comportamento della gente, forse delusa anche dall’esito del mercato invernale, possa condizionare negativamente la squadra?
No, non credo più di tanto. Chiaramente non è mai bello fischiare i giocatori, ma sono stati episodi sporadici. Conosco il tifoso padovano: è esigente, ma allo stesso tempo morbosamente vicino alla squadra. Quest’anno la gente conosce il valore di questo gruppo, costruito per raggiungere un obiettivo importante. Con l’arrivo di Dal Canto, allenatore valido e preparato che ha inanellato una serie di risultati incredibili, la piazza ha ritrovato tanto entusiasmo ed è normale che sogni in grande. Non direi che quest’anno ci possano essere problemi legati alla pressione del pubblico; qualche fischio ci può stare, ma sono certo che nel rush finale i tifosi si faranno sentire a favore della squadra. Il mercato? Si erano fatti tanti nomi, purtroppo gli affari non si sono concretizzati. Evidentemente non ci sono state le condizioni, d’altronde per fare un matrimonio bisogna essere sempre in due.

Oggi è tornato in campo Davide Succi dopo più di un anno d’assenza. Credi possa essere l’uomo della Provvidenza?
Succi è un giocatore di grande qualità e con una determinazione fuori dal comune, però non lo caricherei di eccessive responsabilità al momento. Non dimentichiamo che viene da un bruttissimo infortunio che ha messo a repentaglio la sua carriera. E’ stato fuori a lungo e per ritrovare la condizione ideale a questi livelli ci vorrà del tempo. Ha giocato alcune partite con la Primavera, ma la Serie B è un altra cosa. Tuttavia, il suo rientro è fondamentale anche per l’importanza che Davide ricopre nello spogliatoio. Mi auguro che possa dare un apporto importante alla causa biancoscudata.

Dopo 28 giornate e 46 punti in classifica, qual è il reale obiettivo del Padova?
Ripeto, credo sia arrivato al momento di far uscire le qualità tecniche del gruppo, che non mancano affatto. L’obiettivo sono i playoff e credo che il Padova non se li lascerà sfuggire. L’importante è che adesso il gruppo si rafforzi per superare anche le più piccole difficoltà. Bisogna remare tutti dalla stessa parte, la Serie B è un campionato imprevedibile, pieno di insidie fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata. Questo gruppo non ha nulla da invidiare alle concorrenti perché ha tanti giocatori di qualità; deve raggiungere i playoff, poi sarà battaglia.
Fonte | Alberto Forestieri per tuttomercatoweb.com