Ce n’è voluto di tempo, ma è Faraone Mania: El Shaarawy dà i 3 punti e la vetta al Milan

Ci hanno messo un bel po’ il Milan e Massimiliano Allegri a dare il giusto minutaggio al piccolo Faraone Stephan El Shaarawy, ma ora la ribalta è tutta sua. Sembra la fotocopia della scorsa stagione, quando, arrivato da Genoa come giovane di belle speranze siglò il suo primo gol in B quasi subito contro la Reggina per poi rimanere ai box per un infortunio e poi sbocciare a gennaio in concomitanza dell’infortunio di Succi, prendere per mano il Padova e portarlo a 90 minuti dalla Serie A. Quest’anno un gol quasi subito contro l’Udinese a San Siro, poi Allegri non gli ha concesso più molto spazio, occasioni che poi il Faraone però ha sempre saputo sfruttare al meglio. In questa settimana rete del pareggio in mischia contro la Juventus in Coppa Italia (partita poi decisa dal redivivo Caceres con una straordinaria doppietta) e uomo della provvidenza al Friuli di Udine: Sotto per il gol di Di Natale, al 32′ della ripresa El Shaarawy mette in difficoltà Handanovic con un tiro cross, sulla respinta arriva Maxi Lopez e appoggia in rete, rigenerando il Milan che si accende e un minuto dopo sfiora il raddoppio con Robinho, ancora dopo un’intuizione di El Shaarawy. L’italo-egiziano ex biancoscudato è immarcabile e al 41′ gela l’Udinese battendo Handanovic su assist di Maxi Lopez. Primato in classifica, 3 punti d’oro su una diretta concorrente e tanti saluti al ricordo sbiadito di Tevez. Il Milan e il popolo rossonero non possono più nascondersi: El Shaarawy è già decisivo per le sorti di questa squadra e l’età non può più essere un deterrente per far giocare questo campione.
Così Xavier Jacobelli dalle pagine del Corriere dello Sport: “(…) La vittoria di oggi dimostra come El Shaarawy sia già molto più di un talentuoso diciannovenne: è un giocatore da Milan, è già la bestia nera dell’Udinese, alla quale ha segnato sia all’andata sia al ritorno. Dai e dai, se n’è accorto anche Allegri. Meglio tardi che mai. (…) Nell’emergenza, l’importante è avere uno come El Shaarawy, altro che Tevez. Mentre risultano ancora misteriose le cause dell’ostracismo che gli era stato inflitto nella prima parte del campionato, il ragazzo prodigio accelera nel recupero del tempo perduto, non per colpa sua. Quando si ha la fortuna di avere uno come lui, bisogna farlo giocare. Bisogna avere il coraggio di credere nei giovani

Fonte | SaveusDR