È nato “Giarre Biancoscudata” : «Seguiremo la squadra fuori»

BANO È stata festa grande, martedì sera, alla trattoria “Da Nicola” a Giarre: tra decine di palloncini biancorossi, tifo e buona tavola, ha visto infatti ufficialmente la luce il club “Giarre Biancoscudata”. Tanti i partecipanti, giunti a celebrare il battesimo di un sodalizio nato, ad onor del vero, alcuni mesi fa: «In occasione di Varese-Padova», ha spiegato il presidente, Gianluca Giusto, «l’unico match cui abbiamo assistito dalla sede del club. Dopo quel 3-0, abbiamo scaramanticamente deciso di seguire ovunque la squadra». Dalla sfortunata trasferta di Castellammare di Stabia ai prossimi appuntamenti di Grosseto e Torino: il club di Giarre, già una settantina di iscritti, nell’ultimo periodo ha fatto notevolmente parlare di sé. A celebrare l’evento tanti gli ospiti d’eccezione: tra loro Bovo, Jidayi e Ruopolo, che si sono concessi alle infinite richieste di foto e autografi. «È bello vedere la gente riunirsi per tifare», ha commentato Bovo, «ti fanno sentire giocatore, senti la passione delle persone su di te e dopo gli ultimi eventi un sorriso non fa certo male». Al capitano ha fatto eco “Ciccio” Ruopolo: «Veramente una bella festa, mi stupisce vedere così tanti giovani: il nostro compito ora è cercare di ripagarli con i risultati e con l’obiettivo che ci siamo prefissati». Una serata che tra brindisi e cori di incitamento, compresi quelli all’ex capitano Damiano Longhi giunto per l’occasione, è scivolata via velocemente. E si è poi conclusa con una simpatica lotteria a premi: in palio maglie ufficiali del Padova, polo griffate Giarre e tanti gadget. «Siamo veramente orgogliosi di veder nascere club sempre più frequentemente», ha commentato entusiasta Giorgio Ferretti, presidente dell’Aicb. «Negli anni bui della serie C i giovani si erano allontanati dallo stadio, ora sono loro il futuro della tifoseria». A margine dei festeggiamenti, il ricordo di un compagno sfortunato che non c’è più. Morosini: «Piermario è nei nostri cuori», le parole di William Jidayi. «In spogliatoio gli ero vicino, non aveva mai perso il sorriso nonostante tutto ciò che aveva passato. Faremo senz’altro qualcosa per onorare la sua memoria».
Fonte | Francesco Cocchiglia per Il Mattino di Padova