Questo il commento di Gianluca Sottovia relativo alle richieste di Palazzi a Il Gazzettino: “Sono assolutamente fuori luogo, perché per noi non dovevamo essere neanche deferiti. Siamo fiduciosi del lavoro di Grassani e siamo pronti a dare battaglia fino in fondo, crediamo fortemente che non sia vera la ricostruzione della Procura”. Sul suo futuro: suo futuro: “Mi comporto da professionista, faccio il mio ruolo e aspetto la decisione della proprietà”.
Anche Andrea D’Amico, procuratore di Vincenzo Italiano, commenta le richieste di Palazzi: “Era incredulo di fronte ad una sanzione del genere senza aver fatto niente, a maggior motivo confrontando le richieste per gente che ha truccato tante gare che è andata in carcere e poi non rischia più di due anni solo perché per convenienza ha parlato. C’è poi da capire perché dovrebbe essere più credibile Carobbio che lo accusa rispetto a Turati che è la persona con cui ha parlato per telefono. Il principio della responsabilità oggettiva fa acqua da tutte le parti come quello dell’inversione dell’onere della prova. Ha ragione chi parla, pensando ai vari patteggiamenti, di mercato delle vacche”.
Clamorose dichiarazioni dell’avvocato di Thomas Job, giocatore del Cittadella, all’epoca dei fatti in forza al Grosseto, Vincenzo Rispoli, secondo il quale il suo assistito sarebbe oggetto di uno scambio di persona, nelle sue dichiarazioni Gervasoni avrebbe elencato i componenti stabili del gruppo impegnato a taroccare le partite senza mai citare Job (Carobbio, Acerbis, Joelson e Conteh): “Il suo nome spunta una sola volta, quando non viene citato Conteh”. Per il colore della pelle c’è stato un equivoco? Questo sostiene l’avvocato.
Fonte | Il Gazzettino
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