Cano alla cena dell’Alta Padovana: “Vorrei chiudere la carriera a Padova…”

Durante la cena di inaugurazione del club ‘Alta Padovana Biancoscudata’ Andrea Cano, uno degli idoli del popolo biancoscudato, ha parlato a cuore aperto. Nonostante nella stagione attuale non si conti ad oggi alcuna presenza in campionato, Cano ha dimostrato ancora una volta tutte le sue doti umane. Ovviamente, indelebile è tuttora il ricordo di quella fantastica promozione acquisita in quel di Busto Arsizio di cui Cano era uno dei principali protagonisti. Mai sono state dimenticate le sue parole d’amore, ripetute a più riprese, verso la società patavina.

Cano sulla sua situazione contrattuale, e sul proprio futuro: “Come ogni anno sono in scadenza di contratto, e il pensiero mio è sempre quello: se riesco a finire la carriera a Padova io sono più che contento. Sicuramente voglio continuare a giocare anche l’anno prossimo e mi piacerebbe continuare qui a Padova dove mi trovo benissimo: ovviamente però ci sono due interlocutori al tavolo delle trattative, bisognerà vedere se l’intenzione di continuare è comune, non dipende solo da me”.

Cano sulla stagione personale: “Sinceramente non mi immaginavo ci potessero essere questi scenari: quando l’anno scorso ho deciso di rimanere sapevo a cosa andavo incontro, pertanto accetti le scelte che vengono fatte. Dopodiché è ovvio che stare fuori non è mai bello, però ho tanta stima nei confronti del mister, pertanto cerco di aiutarlo in tutto ciò che faccio. Se avessi voluto creare problemi me ne sarei andato già a gennaio magari, evitando di rovinare il mio ricordo qui a Padova”.

Cano sul Padova e sulle convinzioni del gruppo a 2 partite dal termine: “Ormai la stagione sta per volgere al termine, siamo agli sgoccioli, mancano solo 2 partite. Sarò sincero però: noi ai playoff ci crediamo, perché nel calcio, finchè la matematica non ti condanna, non puoi e non devi mollare. Sicuramente noi dobbiamo prima fare 6 punti su 6: poi vediamo, se con 69 punti non arrivi ai playoff possiamo anche parlare di campionato sfortunato”.

Cano sulle differenze tra il Padova dello scorso anno e quello di questa stagione: “Sono situazioni diverse. L’anno scorso eri partito per fare un campionato di metà classifica, e quando ti esonerano il mister ti rendi conto che più di qualcosa non va. Il cambio però porta con sé una scossa, che se abbinata a risultati importanti ti può portare a cavalcare come successo a noi l’anno scorso. Quest’anno invece siamo sempre stati dentro i playoff, e c’è stato un calo della squadra generale, ma non lo so spiegare. Fisicamente stiamo bene, forse c’è stato un calo mentale, ma tutto sommato te la stai ancora giocando quindi proprio non so spiegare quanto successo”.

Cano sceglie il proprio uomo dell’anno del Padova: “Secondo me una persona, un uomo che ha dato tanto a questa squadra, e che purtroppo da fuori non si vede, è il mister: per lui era il primo vero anno in panchina e secondo me il mister ha saputo immedesimarsi benissimo nella situazione ed è stato bravissimo in moltissime situazioni. Purtroppo in molte occasioni la fortuna non ci ha aiutato e a pagare è sempre il mister. Però posso garantire che il mister ci mette sempre tutto quello che può in quello che fa ed è molto giovane: ha fatto pure tanto, per l’età che ha”.

Cano, pensando all’annata appena trascorsa, parla del ricordo più brutto e più bello di questa stagione biancoscudata: “Sicuramente il ricordo più brutto riguarda la contestazione (post Pescara) subita. Quando succedono queste cose dà fastidio, almeno a me insomma, perché significa che le cose non stanno andando bene e quindi rifletti e pensi a quello che stai facendo. Il ricordo più bello, invece, è sicuramente la vittoria al Menti di Vicenza: abbiamo violato uno stadio in cui il Padova non vinceva da quasi mezzo secolo grazie a un gol di Davide (Succi, ndr), persona eccezionale che tutti aspettavamo da tanto tempo. Sicuramente è stata scritta la storia in quell’occasione”.

Cano sul compagno di squadra ideale con cui ha più legato da quando è qui a Padova: “Sicuramente per me sarà sempre Maurizio Nassi: rimane per me un punto di riferimento, un grande amico, che sento spessissimo. Se dovessi pensare a quest’anno direi sicuramente Pelizzoli, con cui condivido la stanza d’albergo nei prepartita, e pure Mattia Perin, che si è dimostrato essere veramente un ragazzo eccezionale. Aggiungerei Cuffa, perché con lui c’è un rapporto di spogliatoio veramente eccezionale. Diciamo che io faccio il possibile per stare bene con tutti, perché l’unione è fondamentale”.

Cano sul presidente Cestaro: “Lui è una persona fantastica, eccezionale: molto passionale, oltre a mettere tutto se stesso ha investito pure parecchio sulla squadra. Io credo e spero che non lasci: è un tipo molto orgoglioso, e non è da lui lasciare così, sul più bello, un’ opera ancora incompiuta”.

Cano, scherzosamente, si immagina attaccante e ci svela quale sarebbe stato il gol che avrebbe tanto desiderato segnare: “Mi piacerebbe tanto aver segnato al Novara, nella finale dello scorso anno. Quello sarebbe stato il gol che tanto avrei desiderato segnare. Magari perdevamo lo stesso, per carità, però magari ci dava una spinta in più… Quella è la partita più importante che ho fatto in carriera, davanti all’altra finale playoff sempre disputata qui a Padova, con la promozione storica in serie B nell’anno del centenario. D’altronde, abituato com’ero tra Interregionale e serie C, trovarmi a 35 anni a giocarmi e ad essere a un passo dalla serie A non capita tutti i giorni. E per questo e molto altro ancora a Padova sarò eternamente grato”.
Fonte | Daniele Cortese per PadovaGoal.it