Di Nardo torna a segnare: “La fine del tunnel, un’esplosione di gioia!”

Uno sguardo al guardalinee, la cavalcata, il portiere Narciso che esce dai pali, Maah che chiama palla, ma Totò non vede e non sente che la porta… il tiro e il pallone che si insacca in rete! L’urlo liberatorio e la maglia granata che vola in aria è la conseguenza del primo gol di Totò Di Nardo con il Cittadella, è il 2-0 al 26′ del primo tempo al Grosseto dell’altro ex Ronaldo Pompeu (la prima rete era stata proprio di Robert Maah). Un gol che mancava addirittura da 16 mesi, una maledizione che finisce per l’eroe di Busto che ora può ricominciare a sorridere. Ecco le sue parole a fine gara:
“Sono felicissimo per questo gol, lo avevo sognato a lungo, adesso finalmente mi sono sbloccato e può cominciare qualcosa di nuovo. Ho tanta voglia di giocare e di segnare, ora dobbiamo andare a Genova e fare una grande prestazione, quello che ci manca è la continuità, per il resto direi che ci siamo e stiamo facendo bene. L’ultimo gol l’avevo segnato in Padova-Brescia nel campionato 2009-2010, è passato tantissimo tempo, sono 16 mesi anche se pensavo fossero meno, per me è stata una gioia immensa, un’esplosione di felicità e una gioia liberatoria. Non sapete quanto ho pensato a questo gol. Non ho ancora tutti i novanta minuti sulle gambe, dovrò lavorare duramente per farmi trovare pronto nelle prossime occasioni. Devo darci dentro e lavorare giorno dopo giorno. Volevo uscire da questo tunnel buio, ho sofferto tantissimo e sono felice, con Cittadella ho fatto una scelta precisa, molti mi volevano vedere morto.”


Così invece Claudio Foscarini: “Di Nardo? Sono molto soddisfatto, gli perdoniamo anche l’esultanza dopo il gol che gli è costata l’ammonizione, era uno sfogo dopo quello che gli è successo nelle ultime settimane e nell’ultimo anno.”


Queste le parole del ds Marchetti: “Di Nardo per i minuti giocati e il gol segnato è già ottimo e siamo felicissimi per lui. Mentalmente i problemi fisici lo bloccavano, la squadra gli e’ stata vicino, oggi è stata una liberazione per lui e anche per noi”.


Dante Piotto