«In serie B si vince con il gruppo, e non con i campioni. E per avere il gruppo, dipende da loro». I giocatori ovviamente. A pronunciare queste parole è Rino Foschi, già seduto al volante della sua Bmw X5 nel parcheggio di Bresseo, pronto a raggiungere il resto dell’entourage biancoscudato che ha già lasciato il centro sportivo per raggiungere l’hotel La Piroga, dove ieri si è tenuto il pranzo di congedo pre-Natale. Frase che dice moltissimo, e cioè come il Padova non abbia raggiunto ancora il top dell’amalgama in tutti i sensi. Lo dimostrerebbero anche i passi falsi con alcune squadre di bassa classifica, inclusa la prestazione sottotono con la Nocerina.
Con Foschi ci soffermiamo proprio su quest’ultima: «Di sicuro non abbiamo fatto una buona gara. Non parlo dei singoli, ma l’insieme non ci dà ragione sulla prestazione. Volevamo fare un’altra partita, e un altro risultato, e meno male che non l’abbiamo persa. Sulla carta la Nocerina sarebbe più scarsa di noi, ma hanno messo la stessa grinta che noi abbiamo avuto nei primi 60 minuti con il Torino. Niente drammi comunque, ma neanche sottovalutare ciò che è successo. Non dobbiamo cullarci sulla classifica, e sappiamo che dobbiamo migliorare tante cose». Il presidente Marcello Cestaro è tranquillo? «Sapete la voglia e il cuore che ci mette. Sabato abbiamo pareggiato, è tranquillo, ma anche amareggiato, si può capire. Vorrebbe sempre vincere, come tutti: io, l’allenatore, i giocatori stessi». E aggiunge: «Sappiamo che è un campionato difficile, bisogna mettere il massimo impegno. Non siamo ancora al top per avere una continuità di risultati, ma siamo sulla strada giusta. E sono convinto che faremo qualcosa di buono».
Restiamo a sabato, soffermandoci sull’espulsione di Cacia: «Io non ho visto, può darsi che sia stato un gesto provocato dal movimento del corpo, mica l’ha fatto apposta. Di sicuro siamo stati penalizzati dalla sua espulsione, ma sono per la buona fede, e che non sia stato un gesto volontario». Ma sarà multato? «Non è che con la multa si risolva». Forse anche le recentissime voci di mercato sul suo conto in chiave Sampdoria possono avere influito sulla sua serenità: «Le voci non mi interessano, le dicono gli altri. Il mercato è chiuso, e non guardo a queste cose che mi danno fastidio».
Tornando alla squadra, che voto le darebbe fino a oggi? «Aspetto Ascoli, dopo do i voti. Ma se chiudiamo il girone di andata a 38 punti, è molto alto».
Cambiamo argomento, più precisamente alla decisione di non ripetere l’esperienza del ritiro invernale di un anno fa a Malta. Come mai niente Marbella in Spagna? «Marbella è stata un’ipotesi. Avendo la partita ad Ascoli (venerdì 6 gennaio 2012, ndr), era più uno strapazzo con l’aereo. Si è valutato tutto, e il tempo forse ci dà una mano. La prima parte fino al 31 dicembre la facciamo a Bresseo. Il 2 gennaio se qui è impossibile, ci spostiamo in un bel albergo verso dove andiamo a giocare».
Fonte | Il Gazzettino
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