«Per come è fatta la Tessera del tifoso è una giungla, e crea problemi anche ai possessori». Le parole sono del direttore generale Gianluca Sottovia, e sanno di bocciatura. Quindi, va nello specifico: «Le Leghe di serie A e B hanno firmato un protocollo d’intesa con il Ministero e con l’Osservatorio per trasformarla in uno strumento per dare servizi al tifoso, più che in uno strumento di controllo. E il protocollo prevede che i non possessori possano andare a vedere partite in trasferta quando vi siano determinate garanzie di sicurezza. Già dal match di Coppa Italia con il Bologna come Padova abbiamo sempre fatto richiesta in tal senso, garantendo il monitoraggio di ogni aspetto della trasferta e mettendo a disposizione gli steward, ma sistematicamente ci siamo visti negare l’autorizzazione senza motivazione. Come a noi, è sempre stata negata a tutti». E aggiunge: «Ciò che è accaduto in occasione della trasferta con la Samp è inspiegabile, dato che prima ci hanno dato il via libera, e poi è stato tolto. Noi società facciamo di tutto per coinvolgere il più possibile i tifosi – possessori e non – per venire negli stadi, ma in questo modo si allontanano».
Soluzioni? «Bisogna favorire l’entrata delle persone allo stadio, e non fare sì che ci voglia tipo un permesso di soggiorno per andarci. Le trasferte vanno vietate ai non tesserati quando ci sono reali motivi, e non per partito preso. Mercoledì presenterò un promemoria in occasione del consiglio di Lega, perchè si faccia carico di sollevare la questione nelle sedi opportune. Bisogna rendere più efficace la Tessera».
C’è anche un discorso economico in ballo: «Nel passato campionato abbiamo avuto più di 7 mila presenze nei match fuori casa, quest’anno non le avremo. È evidente che anche le trasferte sono una fonte di sostentamento economico per i club, e dobbiamo tutelarci». Sottovia si sofferma su un’altra operazione: «Seguiamo con interesse l’iniziativa della Roma, che propone un normale abbonamento valido solo per le gare in casa. Il vantaggio è che il tifoso può comprare un certo numero di biglietti, e non necessariamente per tutte le gare. Il calcio è cambiato, nel senso che non si gioca più solo di domenica. Ma ci sono anticipi e posticipi. Con la proposta della Roma il tifoso può comprare le partite che sa di potere seguire».
Tornando alla tessera, il presidente Marcello Cestaro ha lanciato un appello dopo il derby con il Verona: «Tutti i tifosi scaligeri hanno la Tessera, vorrei che succedesse anche a Padova». Che ne pensa? «Al presidente piacerebbe avere più tifosi al seguito, come a tutti noi. Soprattutto con la squadra che va a gonfie vele. Venerdì la curva del Verona era uno spettacolo. Ma sono poche le tifoserie organizzate che hanno la Tessera, probabilmente per un discorso ideologico». Sull’affermazione di Ferretti dell’Aicb sul nostro giornale di ieri che «si dà più attenzione agli assenti, anziché ai presenti», ecco la replica: «Dobbiamo avere un occhio di riguardo per chi viene allo stadio, e fare sì che non si stanchi. E anche fidelizzare sempre più i tifosi».
Fonte | Pierpaolo Spettoli per Il Gazzettino
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