Padova e Novara, analogie da Serie A

Pareggio in trasferta all’esordio, poi tre vittorie di fila di cui una esterna sul campo di Cittadella. Questo un anno fa il cammino a inizio campionato del Novara di Tesser, poi promosso in serie A. Quel pareggio al primo atto è arrivato proprio con il Padova che dodici mesi dopo sta ripetendo alla lettera le gesta dell’undici piemontese. Per la cronaca, alla quinta di campionato era poi arrivata una sconfitta di misura sul campo di Torino, ma i tifosi biancoscudati metterebbero una firma su un ko nel prossimo turno se poi il finale coincidesse con quello dell’ultimo torneo che ha regalato la promozione a Rigoni e colleghi.
E dato che in tempi recenti i destini delle due squadre spesso si sono incrociati, non si può non notare il cammino esaltante del Padova da quando siede in panchina Alessandro Dal Canto. Proprio sul campo in erba sintetica del “Silvio Piola” nella finale play off di ritorno è infatti arrivato l’unico ko in campionato sotto la sua gestione. Per il resto 18 risultati utili – spareggi promozione compresi – con undici vittorie e sette pareggi per una media di 2,10 punti a partita. Quattro i successi consecutivi nel finale dell’ultima stagione regolare (con Ascoli, Sassuolo, Livorno e Torino), tre quelli nell’attuale torneo (Reggina, Cittadella e Bari) con un solo gol (dubbio) al passivo dopo il 2-2 a Marassi con la Sampdoria.
I gol finora realizzati sono otto, due a gara, ben divisi tra i vari reparti: a segno due difensori (Schiavi e Trevisan), altrettanti centrocampisti (due reti Cuffa e una Milanetto) e attaccanti (Drame e doppietta di Cutolo). Metà del bottino biancoscudato è arrivato con colpi di testa, ma il dato record di questo inizio campionato riguarda le sette marcature su calci piazzato e soprattutto le cinque frutto di calci d’angolo. Tre li ha battuti Marcolini, uno a testa Italiano e Milanetto, mentre le punizioni sono partite dai piedi di Cutolo e Marcolini che raggiunge dunque quota 4 nel computo degli assist.
Nelle partite che si giocavano da ragazzini nei campi di periferia valeva la regola del “tre corner rigore” che adesso sarebbe graditissima da qualunque squadra. Non dal Padova che tra l’altro ha pure sbagliato un penalty con Cutolo nell’incontro con la Reggina. In casa biancoscudata si preferisce battere il corner…
Un’ultima curiosità. In tre partite su quattro la squadra ha visto espulso un giocatore avversario nel finale di gara o addirittura in zona recupero. È successo a due attaccanti (Pozzi della Samp e Bonazzoli della Reggina) e al centrocampista dl Cittadella Schiavon. Si è salvato solo il Bari, che in compenso ha rimediato sei cartellini gialli.


Fonte | Il Gazzettino