Galderisi, cuore diviso a metà per venerdi

È stato eletto dai tifosi il “Calciatore biancoscudato del secolo”, e ha fatto parte dell’ultimo Padova promosso in serie A (stagione 1993-1994). Ma ha anche vinto uno scudetto con il Verona (1984-1985) risultando il capocannoniere degli scaligeri (11 gol) in quella annata. Parliamo di Beppe Galderisi, un’icona per entrambe le tifoserie. Lo interpelliamo in vista del derby che è in programma venerdì sera al Bentegodi, e subito ci dice: «Il mio cuore è diviso a metà. Oltre a essere giocatore biancoscudato del secolo, sono stato inserito nella formazione del secolo del Verona. Due squadre che ho dentro, non lo dico per ruffianeria». I suoi occhi brillano quando ci pronuncia queste parole. E aggiunge: «Hanno rappresentato buona parte della mia vita calcistica e umana per ciò che ho condiviso con loro. L’altro giorno ho sentito Fanna, e anche Nunziata e Sandreani. Questo per dire che erano due grandi gruppi, che hanno trasmesso segnali forti alle rispettive città, e hanno ottenuto risultati storici».
Si passa all’attualità, vale a dire il derby di venerdì: «C’è la possibilità di vedere una grande partita. Il Padova è una corazzata. Il Verona, non dico che sarà la sorpresa, ma può dare continuità al buon risultato dello scorso anno, tanto più che è una piazza che ha fame di calcio». Ma lei per chi farà il tifo? «Dico solo che mi piacerebbe che entrambe facessero un percorso importante, e hanno le possibilità per farlo. Poi venerdì vinca il migliore».
Nanu ricorda un altro aneddoto all’insegna dell’amarcord: «Se mi guardo all’indietro, ho una fotografia indimenticabile di un Verona-Padova, finito 0-0. Sono con la maglia numero nove tutta bianca del Padova sotto la curva del Verona, con le mani al cielo. Quella immagine rispecchia appieno i miei sentimenti». Ci soffermiamo di nuovo sul Padova di oggi. Una corazzata, diceva: «Sì, è la squadra che è stata costruita meglio. Dal presidente Marcello Cestaro in termini di investimenti, dal direttore sportivo Rino Foschi come acquisti. È stata allestita una squadra competitiva. E Alessandro Dal Canto sta facendo un buon lavoro. Ma con tanti giocatori che sono potenziali titolari, ci vogliono capacità e responsabilità da parte di tutti».
Galderisi, come noto, ha intrapreso la carriera di allenatore, e nel passato campionato ha sfiorato la promozione in B alla guida del Benevento, perdendo la finale play off con la Juve Stabia. Se un giorno dovesse arrivare la chiamata di Padova o Verona? «L’ho sempre sognato. Nel mio lavoro ci metto sempre cuore, passione. Spero un giorno di avere questa possibilità. Ho pazienza, e intanto faccio il tifo per queste due squadre. Sono quelle che sento più vicine a me».
Galderisi è anche molto impegnato con i giovani, tanto da portare avanti ogni anno il torneo Città di Padova che si è concluso due domeniche fa: «Sono felicissimo di ciò che sto facendo, nonostante le difficoltà legate all’attuale momento. Ma l’importante è che il torneo cresca, e diventi sempre più importante. E tengo moltissimo alla prossima edizione, quella del decennale. Sarà in memoria di mio padre Francesco che è mancato quest’anno».


Fonte | Il Gazzettino