Padova-Torino, la storia infinita. Il giudice bloccato dal ritardo dei granata

PADOVA – Alle 19.50 dalla Lega serie Bwin arriva finalmente una notizia: «Il comunicato del giudice sportivo successivo al completamento della partita Padova – Torino – ci spiega un’alta fonte – è rimandato a domani (oggi per chi legge ndr)». E da qui comincia la spiegazione doverosa ai lettori di quanto sta accadendo. Mercoledì pomeriggio, prima degli ultimi 14 minuti più recupero giocati all’Euganeo per completare il big-match iniziato lo scorso 3 dicembre e terminato sul campo 1-0 per il Padova, il Torino aveva presentato tramite il suo capitano Francesco Pratali riserva scritta e verbale al giudice sportivo per l’ottenimento dello 0-3 a tavolino motivato dall’ormai celebre blackout all’impianto di illuminazione dello stadio Euganeo che interruppe il match nella prima occasione. Ieri per tutto il giorno si è atteso inutilmente che il giudice sportivo Gianfranco Valente emettesse il comunicato riguardante i provvedimenti disciplinari (ammonizioni, espulsioni, diffide) che dopo ogni partita viene pubblicato sul sito della Lega e che in questo caso riguardava il big – match della diciottesima di campionato. Nel comunicato numero 28 di lunedì 12 dicembre si diceva, infatti, giustamente che Padova – Torino era stata “sospesa al minuto numero 30’50” per guasto all’impianto di illuminazione”, ma nel frattempo la partita è stata completata e vinta 1-0 dai biancoscudati e serve, dunque, un nuovo comunicato per sancire la nuova situazione e per ufficializzare la non omologazione del risultato finale. Perché questo ritardo nell’emissione del nuovo comunicato? Perché il Torino sta ritardando inspiegabilmente la presentazione delle motivazioni annesse al preannuncio di reclamo e alle quali il Padova dovrà opporre le proprie controdeduzioni. Questo impedisce al giudice di pronunciarsi, cosa che dovrà per forza di cose avvenire oggi, visto che domani si gioca e che in calendario ci sono Padova-Nocerina e Albinoleffe – Torino e che va ufficializzata la situazione disciplinare dei giocatori ammoniti. Una giungla burocratica ingarbugliatissima e di difficile lettura, che rischia di far venire il mal di testa.
Fonte | Dimitri Canello per Corriere del Veneto