Calcioscommesse, Foschi: “Ruopolo non fa più parte di questo gruppo. Ad Italiano credo”

Il protagonista della prima conferenza stampa odierna è Rino Foschi.
Su Ruopolo: “Già era un anno particolare, ogni giorno bisogna prendere provvedimenti… Per quanto concerne Francesco Ruopolo nessuno di noi era al corrente di quello che aveva fatto perché ogni interrogatorio era secretato. Abbiamo preso atto e per il momento è sospeso in attesa del processo che darà la sentenza. Non dobbiamo prenderlo a cazzotti o bastonate, aspettiamo la sentenza finale e ci sono regole che vanno rispettate. Sarà sicuramente squalificato per diversi anni o mesi e quindi non fa più parte del nostro gruppo. Rescissione consensuale? Arriverà di conseguenza… Umanamente l’abbiamo presa tutti male… Ha confessato una cosa che però non appartiene al Padova Calcio, e noi ne prendiamo atto! Noi l’abbiamo saputo ieri… Parlando con l’avvocato suo, che è anche il nostro, è un segreto dei giudici che non si può dire. Il presidente non sapeva nulla? E’ la verità, l’ho incontrato ieri… Oggi ho parlato personalmente con Ruopolo, ha pianto… Lui ha ammesso e ha detto che si è liberato di un peso… Guardava nel vuoto, io gli ho detto che devo prendere i dovuti provvedimenti. Gervasoni ha chiamato in causa molte persone, e Ruopolo non ha retto… E’ già tornato in mattinata a Modena dove abita. Ribadisco: noi come società e come spogliatoio non sapevamo niente, eravamo all’oscuro di tutto. Certamente se l’avessimo saputo anche solo una settimana fa di certo non avrebbe giocato a Torino! E’ una cosa che ci fa molto male…”. Continuano le domande su Ruopolo: “L’abbiamo pagato 50.000 euro, divisi in due anni, se è questo che volete sapere”. Foschi replica a una domanda di chi fa notare che è stato l’altro ieri che sono stati diffusi i verbali: “È vero, ma io ero fuori e sono rientrato ieri. Sono stato raggiunto da una telefonata del presidente, che qualcuno di voi ha sentito ed effettivamente non sapeva nulla, come del resto noi. Non avevamo nessun motivo per tenerlo nascosto”.
Su Italiano: “Io credo in quel che dice, specialmente in lui visto che l’ho allevato da piccolo ma anche negli altri! Gli abbiamo affiancato Grassani, credo ciecamente in Italiano e credo sia stato penalizzato ingiustamente. Credo in Vincenzo e nella sua buona fede. È chiamato in causa da Gervasoni e Carobbio, lo sappiamo, per due diversi episodi e per altre cose. Ma sono e siamo convinti che sia accusato ingiustamente. Questa bastonata, però, ci lascia delle ferite, ma aspettiamo che la Giustizia che faccia il proprio corso e poi valuteremo. Mi riferisco ai nostri giocatori indagati o deferiti, per quanto riguarda Ruopolo ha confessato ed è chiuso il discorso”
Sul Padova: “Calo influito da queste cose? Non lo so, potrebbe sembrare un alibi… Sicuramente chi è stato chiamato o anche solo chiacchierato con la testa non è tanto libero…”.
Su Cestaro: “E’ un appassionato e vuole bene a questa città, a questa squadra ed ai suoi tifosi, ed in questo momento di sconforto le sue parole non le prendo sul serio ma lo capisco… E’ uno sfogo che comprendo e che rattrista perché si vede che è un periodo difficile… Vuole ridimensionare? Ci sta visto cosa sta capitando in questo Paese, non è Babbo Natale…”
Sui tifosi: “Ho letto il comunicato degli ultras e sono arrabbiati ovviamente, ma sono persone regolari, non sono feroci… Hanno espresso il loro pensiero dicendo che avrebbero piacere che non facesse più parte di questo gruppo”.
Sui deferiti: “Abbiamo il dovere di assisterli fino in fondo”.
Sui playoff: “Di certo non faccio i salti di gioia se non li raggiungo… Se accade mi guardo allo specchio e mi faccio un esame di coscienza… Il mio futuro? Non vado a caccia di contratti… Siamo pronti a ricominciare a ripartire anche con altri numeri, ma qualcosa abbiamo sbagliato di certo! Dipende tutto da Cestaro… Io una cosa mi sento di dirla, ma la dirò a fine campionato”
Sulla squadra: “Siamo in un momento un po’ particolare…”


Fonte | padovacalcio.it | PadovaGoal.it