Matteo Piccinni (classe 1986) è sempre più vicino al Padova. L’operazione prevede il trasferimento del difensore all’ombra del Santo in prestito con diritto di riscatto sull’intero cartellino a favore dei biancoscudati e il passaggio all’Albinoleffe della giovane punta Adam Diakite. «Mancano le firme, ma è già tutto a posto – afferma il diesse dei bergamaschi Aladino Valoti – Diakite è già a Bergamo e domani mattina (oggi, ndr) sarà al nostro centro sportivo».
Piccinni sabato sera era allo stadio Azzurri d’Italia a vedere quelli che saranno i suoi nuovi compagni all’opera con l’Atalanta, Trevisan e compagni appunto. Ecco cosa ci dice l’ormai nuovo difensore del Padova: «Ho visto la partita, il Padova è una squadra diversa rispetto all’anno scorso ed è difficile nelle prime partite creare l’amalgama giusta quando non ci si conosce bene, però davanti aveva l’Atalanta che è tra le squadre più forti della serie A dopo i top team. Quindi, direi che è stata una prestazione buona alla luce dell’avversario e conoscendosi solo da un mese».
Oggi sarà a Bresseo per il primo allenamento? «Al 99 per cento sono lì ad allenarmi, sono già passato a salutare i compagni dell’Albinoleffe». E ha parlato con Pea? «Sì, mi ha fatto una buona impressione. Già l’anno scorso ha fatto un grande lavoro con il Sassuolo. È un allenatore che sa quello che vuole, è un sanguigno che tira fuori il carattere di ogni giocatore».
Proprio Pea venerdì sul suo conto ha detto che per caratteristiche fisiche e qualità tecniche è più giocatore da centrale nella difesa a tre. «Centrale nella difesa a tre mi vedo poco, preferisco farla fare a Piccioni. Sono mancino e nasco come terzino nella difesa a quattro, però con Mondonico mi sono trovato benissimo a fare il quinto esterno e ricoprire tutta la fascia. Come struttura fisica nella difesa a tre sono più adatto a fare il centro sinistra e il centro destra. Diciamo che ho una discreta duttilità».
Cosa rappresenta per lei l’approdo al Padova? «Dopo tre anni con l’Albinoleffe è una grandissima opportunità. Ho la possibilità di giocare per disputare un campionato tranquillo, togliendosi soddisfazioni a livello di squadra e personali. Società e tifosi sono importanti, e ciò mi fa avere molta voglia di fare bene». (…)
Fonte | Il Gazzettino
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