Pippo Maniero, la bestia nera del Toro: «Difficile immaginare il copione del match»

Con lui in campo, senza nulla togliere all’attuale parco attaccanti del Padova, almeno una rete al Torino domani sarebbe assicurata. Pippo Maniero, ora allenatore dell’Abano in Eccellenza, nella sua lunga carriera ha segnato più volte alla compagine granata, tanto da acquisire a pieno titolo l’etichetta di bestia nera, anche se l’undici granata non è stato l’unica vittima del suo fiuto del gol.
«Di sicuro quattro o cinque volte – conferma l’ex attaccante – sono andato a segno con il Toro. Per ogni punta esistono una o due squadre con le quali – chissà perché – si è particolarmente ispirati. È solo una casualità ed è andata peggio all’Inter a cui ho realizzato sei o sette reti».
Indossando la maglia del Padova, Maniero colpì all’Euganeo nella stagione di serie A 1994-95: «Ricordo bene l’azione; una punizione di Cuicchi deviata dalla barriera, la palla si alzò e arrivò dalle mie parti». In elevazione il giocatore superò il proprio diretto concorrente per colpire con forza di testa: «Il portiere fece una grande parata, ma fortunatamente la palla aveva comunque oltrepassato la linea di porta. Finì 4-2 e per noi era un periodo positivo e di rilancio, in quanto, dopo un inizio molto difficile, avevamo cominciato a fare punti».
A spese del Torino si è poi ripetuto con le maglie di Venezia e Sampdoria.
Non c’è più Maniero, ma l’attacco del Padova è tra i migliori della categoria. «Con gente come Succi e Cacìa, ci sono ben pochi discorsi da fare; sono conosciuti nel panorama nazionale e sono sempre stati decisamente prolifici. Insieme a Rolando Bianchi, secondo me, sono le punte più forti della categoria e lo dicono i numeri. Non dimentico poi Lazarevic, Cutolo e Ruopolo, pur più giovani o con minore fama».
Il Torino? «Una compagine bene organizzata e veramente forte come dimostra la classifica. Per il Padova sarà un altro bel banco di prova». Alle spalle la bella vittoria con il Sassuolo. «È stata fondamentale per fare capire all’ambiente che questa squadra può lottare fino alla fine per la serie A, da raggiungere direttamente o attraverso i play off, ma che al tempo stesso, se la si giudica strafavorita, basta una sconfitta per fare piovere critiche da tutte le parti. Ho trovato ingiuste quelle della passata settimana, perché il campionato del Padova è in linea con le aspettative. Nei giudizi serve equilibrio e non si deve guardare solo il risultato, ma anche come arriva».
Maniero conosce bene Dal Canto, suo compagno ai tempi del Venezia: «Lunedì sono andato a salutarlo a Bresseo e l’ho visto sereno e tranquillo, in perfetta linea con il suo carattere. Nelle difficoltà non si abbatte, così come non si esalta quando le cose vanno bene, situazione che finora si è verificata con maggiore frequenza. È una grande dote, perché questo stato d’animo viene poi trasmesso alla squadra che prima di Sassuolo si è un po’ isolata e in campo ha dato prova di compattezza».
Con il Torino cosa si aspetta? «Con due squadre di vertice è difficile immaginare il copione. Entrambe staranno molto attente a non concedere spazi; la consueta regola secondo cui bisogna sfruttare al massimo le occasioni a disposizione varrà ancora di più contro la difesa meno battuta della serie B. Per il Padova sarebbe una bella occasione per rallentare la corsa della capolista e restare sempre più vicino al secondo posto».
Fonte | Andrea Miola per Il Gazzettino