Anche Gazzettino e Resport ci parlano di Raimondi e Mbakogu:

IL GAZZETTINO:
Attenti a quei due. Il primo ha i capelli castano chiaro, l’altro, di origine nigeriana, li porta un po’ più lunghi con le treccine, naturalmente neri. Entrambi sono giovanissimi, giocano in attacco e militano nella Juve Stabia, ma il loro cartellino è di proprietà del Padova, squadra in cui sono cresciuti e che domani per la prima volta – partite infrasettimanali a Bresseo escluse – affronteranno da avversari.
Stiamo parlando di Andrea Raimondi e Jerry Mbakogu, giocatori che i tifosi biancoscudati meno affezionati non hanno ancora imparato a conoscere. La scorsa estate i due, sempre con la maglia della formazione campana, hanno festeggiato la promozione nel campionato cadetto, evento quasi epocale in quella piazza e nell’attuale stagione si stanno ritagliando uno spazio e una visibilità di tutto rispetto. «Sono molto tranquillo – esordisce Raimondi, classe 1990, padovano doc – perché è vero che affronto un impegno a cui tengo molto, ma resta sempre una partita di calcio, per cui non ho tensioni particolari». Forse il pensiero dominante per lui è quello di riuscire ad accontentare tutti gli amici che gli hanno chiesto il biglietto per potere assistere alla partita: «C’è un sacco di gente che verrà a vedermi e qualcuno, per l’occasione, lascerà la curva per accomodarsi in tribuna. In molti mi hanno già scritto e la frase più ripetuta via sms è quella che domani mi invita a fare il bravo». Con la Reggina, qualche settimana fa, il suo primo gol in serie B: «Le cose stanno andando molto bene, mi sto prendendo delle grandi soddisfazioni, e se non gioco dall’inizio, riesco sempre a ritagliarmi un posto a gara in corso. È normale che mi piacerebbe segnare anche all’Euganeo perché ci tengo a fare bella figura nella mia città; essendo un tifoso biancoscudato non penso che esulterei. Non si sa mai come si reagisce in quei momenti, ma non sarebbero comunque cose eclatanti».
Raimondi ha indossato la maglia del Padova quattro volte, nell’anno della promozione in serie B, mentre Mbakogu, che ha compiuto da poco 19 anni, ha esordito l’anno passato nel torneo cadetto nella partita a giocata a Crotone, pochi giorni prima di andare in prestito alla Juve Stabia. «Quest’anno – racconta – ho fatto il ritiro con la compagine di Dal Canto e ancora mi sento qualche volta con Lazarevic e Osuji. Sono arrivato all’ombra del Santo quando avevo 13 anni e ho iniziato nei giovanissimi regionali. Le uniche volte che ho giocato contro il Padova è stato in qualche amichevole del giovedì tra le fila di una squadra delle giovanili e ricordo di avere anche segnato un bel gol». Il suo presente, però, si chiama Juve Stabia, squadra con cui ha già segnato tre volte: «In biancoscudato non ho avuto grandi occasioni per mettermi in mostra. Qui sto bene, trovo spazio e mi sento in famiglia, con la società, l’allenatore e i tifosi. Altre cose mi interessano poco, anche se è normale che quella di sabato sarà una partita sentita in maniera diversa in cui vorrei fare bene». Che gara dobbiamo aspettarci dall’undici campano? «Giochiamo alla stessa maniera con tutti, e nelle ultime trasferte abbiamo raccolto meno di quanto meritassimo».


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Profumo di casa. Andrea Raimondi sfida per la prima volta il Padova e per lui si tratta di una gara particolare. L’attaccante della Juve Stabia è un padovano doc e proprio nella squadra veneta ha mosso i primi passi della sua carriera. Col Padova ha debuttato in C1, a 18 anni, e poi ha maturato esperienza nella Sangiovannese, in C2. Dopo la promozione in C1 la Juve Stabia ne ha ottenuto il prestito su espressa richiesta di Piero Braglia. L’anno scorso Andrea Raimondi inizialmente ha anche goduto della fiducia del tecnico toscano che, spesso, l’ha schierato dal primo minuto prima dell’esplosione di Diego Albadoro e di Jerry Mbakogu, l’atro grande ex di Padova-Juve Stabia.
Un calciatore con la passione della musica e per la precisione per la chitarra. Un ragazzo semplice fuori dal campo ma che sul rettangolo verde diventa imprendibile. A 21 anni Raimondi ha messo nel suo palmares una promozione in B e una coppa Italia di Lega Pro, arrivate proprio con l’esperienza alla Juve Stabia.
A giugno, dopo la promozione, è tornato al Padova per fine prestito. La Juve Stabia, però, ha lavorato ai fianchi del club veneto per riprendersi l’attaccante del quale Braglia prevede un futuro in A. Raimondi è il rincalzo di lusso delle Vespe. L’uomo che quando entra a gara iniziata è capace di spaccare in due le difese avversarie. Uno di quelli a cui non manca lo spunto e la sfrontatezza giusta. Di lui si è già accorto Piscedda, il ct dell’Under 20 di B.
Jerry Mbakogu, invece, ha lottato con tutte le sue forze per poter indossare la maglia della Juve Stabia. “Voglio la numero nove”, disse l’attaccante nigeriano nella festa promozione al Menti. Un desiderio che sembrava sfumato ma che si è realizzato a luglio, quando la nuova Juve Stabia era già al lavoro a Gubbio. Mbakogu, non solo è tornato a Castellammare, ma si è preso anche il numero nove e ha iniziato alla grande questa sua avventura in B. Tre reti e tutte di pregevole fattura. Il gol più bello, però, è quello segnato all’Ascoli. Un velo unito ad una progressione impressionante che ha disorientato l’amico Faisca e poi la puntata che buca Guarna. Jerry Mbakogu sta compiendo passi da gigante considerata la giovane età (ha appena 19 anni) e per lui il futuro potrebbe essere roseo. Dipende da lui, e questo lo ripete anche Braglia quando si parla di Mbakogu.
Fonte | Andrea Miola per Il Gazzettino | Michele Imparato per Resport.it