PADOVA Mister Paolo Favaretto, la sua Primavera ha risollevato il morale del presidente Cestaro? «Ma il Cavaliere è un uomo che sa metabolizzare bene le avversità, l’ho visto sereno. Siamo contenti che ci abbia premiato per la vittoria del trofeo Emisfero».
Ci dica la verità, dopo lo scossone Pescara, ha pensato di esser chiamato a sostituire Dal Canto? «No. La società ha fatto la scelta migliore confermando il tecnico. Non aveva senso imbattersi in rivoluzioni con una squadra in linea con gli obiettivi stagionali».
Come si spiega una sconfitta di tali proporzioni? «Può succedere. Il Padova è in corsa e sono sicuro riuscirà a reagire come ha dimostrato più volte. Anche dopo la mazzata del 3-0 a tavolino la squadra si è ripresa sul campo, con la vittoria di Vicenza, i punti persi. Questi giocatori hanno mostrato grande carattere, si sono sempre rialzati e lo faranno ancora».
Ora però si è raggiunto il punto più basso. Come si risolleva il morale? «È un gruppo che ha esperienza, sa come fare. E poi nessuno meglio di Dal Canto ha in mano la situazione. Sta facendo un grande lavoro questo allenatore e lo posso testimoniare sia perché ci collaboro a stretto contatto sia perché ho ereditato da lui la squadra Primavera. Tifo per il Padova. E se lo dice un veneziano…»
Intanto si è portato a Grosseto un baby come Diakite. Qualcuno dei suoi ragazzi può sfondare in B? «C’è chi ha le doti giuste. Ma i vari Diakite, Radrezza e Beccaro, giusto per ricordare i tre che sono già stati convocati, possono ripercorrere le gesta di Mbakogu e Raimondi». Soddisfatto dell’annata della Primavera? «Si, abbiamo vinto tre tornei chiudendo il campionato al settimo posto. Stagione positiva, ora continuiamo ad allenarci per essere utili alla prima squadra. Sai mai abbiano bisogno di noi…»
Fonte | Stefano Volpe per Il Mattino di Padova
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