Verona e Sassuolo furibonde con gli arbitri dopo l’eliminazione dai playoff: Squinzi potrebbe lasciare

HELLAS VERONA: L’eliminazione brucia, eccome, al di là del finale buonista della curva che applaudiva comunque la squadra. Il giorno dopo l’1-1 con il Varese, dalle parti di Verona ci sono rabbia e domande senza risposte. Al centro di tutto, ovviamente, gli errori dell’arbitro. Il d.s. Gibellini sintetizza così il disagio: «Dato per scontato che il Varese ha meritato di passare per quello che ha fatto vedere nelle due gare, è chiaro che siamo stati penalizzati: c’era un rigore enorme per noi e Troest andava espulso. La gara sarebbe cambiata. E allora vorrei capire perché è stato mandato uno di Imperia ad arbitrare una partita dei playoff dove è impegnata la Samp. Non mi sembra una scelta felice della Lega. E quando vedo che proprio alla Samp viene dato un rigore inesistente…». Non solo, ma Massa era recidivo per un errore rimasto scolpito nella memoria dei tifosi dell’Hellas: «Confermo — spiega Gibellini — ero allo stadio da spettatore due anni fa nell’ultima col Portogruaro: anche allora c’era un rigore per noi». Gibellini punta il dito sul livello generale degli arbitri che «non è il massimo dopo un ricambio generazionale, come provano diversi episodi in questo campionato». Ma non è finita qui: «Tutto il finale di stagione è stato irregolare. A cominciare dal calendario: è possibile che dopo 42 giornate sfiancanti, le 4 squadre non abbiamo potuto rifiatare tornando in campo dopo appena 3 giorni? In Lega Pro ci sono meno partite e più giorni per recuperare. Secondo: nella penultima giornata che doveva decidere la griglia dei playoff, è mancata la contemporaneità, si è giocato a orari diversi».


SASSUOLO: Oltre alla beffa dell’eliminazione dai playoff, l’arbitraggio di Tommasi che ha condizionato la semifinale di ritorno tra Sassuolo e Sampdoria, potrebbe costare un danno di portata sufficiente a togliere la società emiliana dal calcio dei grandi. «Ad oggi, considerato quello che è successo sabato sera, Mapei è intenzionata a lasciare il mondo del calcio», ha detto ieri il presidente Carlo Rossi, dopo aver parlato al telefono con Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, patron di Mapei e azionista di riferimento di un Sassuolo che alla multinazionale milanese ha legato la sua ascesa, portandolo a giocarsi la serie A proprio con corazzate come il Torino e la Sampdoria. «L’intenzione di Squinzi, che ho sentito deluso ed arrabbiato, è quella di lasciare. Ci sentiamo – ha aggiunto Rossi — defraudati e presi in giro. Non so se quello di Squinzi possa essere considerato solo uno sfogo, ma credo che molto difficilmente tornerà indietro». [...] Che la partita del Braglia e l’arbitraggio di Tommasi potesse rappresentare un punto di non ritorno per il Sassuolo lo aveva già fatto capire Fulvio Pea (un allenatore emergente voluto a tutti i costi proprio da Squinzi), che alla fine ha spiegato: «Chi investe tanto sul calcio e viene penalizzato in questo modo potrebbe decidere di chiudere bottega». Saranno dunque i prossimi giorni a scrivere il futuro di un Sassuolo che prima dell’era Mapei aveva giocato al massimo in serie C2. Da chi lo conosce bene, il signor Mapei veniva descritto tanto amareggiato da poter decidere di fare, per davvero, qual passo indietro che altre volte aveva soltanto annunciato.
Fonte | La Gazzetta dello Sport