Te Ricordito? Padova-Varese 2-0/0-2: La sostituzione maledetta.

Parlando di Varese e con tutta questa aria pasquale, impossibile non ricordare una delle pagine più buie del Calcio Padova, quella della retrocessione in Serie C2, lontana ormai 12 anni, ma ancora nitida nei ricordi di molti tifosi non dell’ultim’ora. Un campionato assurdo, terminato in modo ancor più assurdo. Di cose assurde quell’anno ne capitarono parecchie, il Siena salvo per il rotto della cuffia e pochi mesi dopo diventerà la squadra che conosciamo anche oggi, il Lecco battuto l’ultima giornata per 2-0, ma insormontabile nei playout in una partita maledetta. Sembra passata un era geologica, ma non lo è. Ancora oggi mi riesce impossibile descrivere quel pomeriggio. Affidiamo quindi il ricordo di quell’aria irrespirabile dell’Euganeo alle parole di Marco Lorenzi per Biancoscudati.net per questo nuovo capitolo della rubrica “Teo Ricordito?” (D. P.)




Sabato 3 aprile 1999 il Padova batte il Varese in casa, ma perderà a tavolino per una… sostituzione. Ecco il ricordo grottesto di una stagione sciagurata, con i biancoscudati condannati ai playout ed alla retrocessione in C2.


Come si può retrocedere per una sostituzione effettuata quando si sta vincendo per 2-0? Per informazioni, chiedere al Calcio Padova. O meglio, direttamente a Mister Adriano Fedele ed ai suoi solerti collaboratori.
Ponendo così la questione , verrebbe pure da sorridere. Eppure è sufficiente andare indietro con la memoria di poco più di una decina d’anni, ritornando a sabato 3 aprile 1999, sabato di vigilia per l’imminente domenica di Pasqua, per toccare con mano una delle situazioni più assurde vissute in un secolo di storia biancoscudata.
Ricordiamo una giornata non proprio felice, per il Padova di Mister Fedele, impegnato in un campionato di Serie C1 difficile da raddrizzare dopo le sciagure societarie degli ultimi tre anni solari. Una gara nella quale i biancoscudati avrebbero dovuto vincere per guadagnare tranquillità in una classifica deficitaria.
Proprio i biancoscudati con i biancorossi del Varese sono invischiati nella zona playout. Lo scontro diretto, dunque, potrebbe regalare punti “pesanti” nella lotta per la salvezza ed all’Euganeo nonostante il clima depresso per la costante contestazione del pubblico verso il Presidente Viganò, il Padova gioca con una certa grinta.


Il Padova passa in vantaggio con una rete di Simone Barone, classe 1978, prelevato in prestito dal Parma in estate ed impiegato stabilmente dal tecnico friulano in virtù anche della regola imposta dalla Lega di Serie C dell’epoca, vincolante per le Società nello schierare in campo per tutti i 90 minuti almeno un Under 21. A metà ripresa il Padova raddoppia, grazie ad un gol dell’attaccante Giampaolo Saurini e per una Pasqua più serena sembrano esservi davvero tutti i presupposti.
L’incubo, però, è dietro l’angolo e lo ricorda ancora nitidamente Gianni Di Marzio, allora direttore sportivo del Padova, tra le pagine del volume Biancoscudo – Cent’anni di Calcio Padova, uscito a fine 2009. “In quel primo campionato in C1 ho assistito a situazioni davvero strane. Come quel sabato di Pasqua, quando giocavamo con il Varese. Stavamo vincendo, poi che cos’è successo quel giorno, lo sappiamo tutti. Non mi è ancora chiaro, però, che cosa spinse l’allenatore Fedele a compiere quella sostituzione, pur conoscendo perfettamente il regolamento vigente”.


Il film dell’Euganeo assume presto i contorni grotteschi di qualche commedia trash tutta italiana. Il Padova chiama una sostituzione; ad uscire sarà proprio Barone, autore del gol del vantaggio, sostituito però non da un pari età. Eccolo qui, lo sgarro al regolamento, parso decisivo fin da subito all’incredulo pubblico di fede biancoscudata, nonché alla panchina varesina, incredula e festante per la certezza di aver conquistato i tre punti pur a fronte del doppio svantaggio sul campo. Una frazione di secondo ed un intero campionato viene gettato ai quattro venti.
“Siamo retrocessi a tavolino, questa è la realtà. – ricorda ancora Di Marzio su Biancoscudo – Il Padova è scivolato in C2 per colpa di una sostituzione operata dalla panchina, che ci ha reso ridicoli di fronte a tutta l’Italia. In quel momento ero lontano dalla panchina e con Gardini abbiamo provato a raggiungere il punto in cui era avvenuta la sostituzione, urlando e sbracciandoci. Niente da fare, perché il danno ormai era fatto e era irreparabile. Ancora mi chiedo se dietro a quell’azione da parte di Fedele ci fosse magari qualche ripicca o qualche divergenza di vedute con altri dirigenti”.


Macchinazioni e congetture a parte, lo 0-2 a tavolino giunse puntuale qualche giorno dopo la gara. A nulla, infatti, valsero i ricorsi portati in Lega da un Padova messo alla berlina da tutta l’Italia calcistica.
Ciò che è sicuro è che i biancoscudati scivolarono ai playout per la peggior posizione nella classifica avulsa proprio con il Varese, oltre chè con il Livorno (a quota 40 punti finali al pari dei biancoscudati). Come dire, quella maledetta sostituzione portò i biancoscudati a giocarsi la permanenza in terza serie nei playout contro il Lecco. Playout persi con clamore tra le mura amiche, a conclusione di una stagione tra le più catastrofiche che la storia di questa Società ricordi.
Acqua passata? Oramai si, ma l’onta di una retrocessione subita per una stupidaggine di tali dimensioni, ahinoi, non potrà essere cancellata.


Fonte | Marco Lorenzi per Biancoscudati.net